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Le ragioni della crisi brasiliana in occasione della Confederations Cup

“Le spese per ospitare i mondiali di calcio del 2014 vengono considerate una presa di giro quando in certe città, come Rio, non ci sono nemmeno le ferrovie, e scuole e ospedali efficienti. Ma la presidente brasiliana Dilma Roussef rassicura i propri connazionali, puntando il dito contro le violenze e sostenendo il suo proposito di venire incontro alle richieste della gente, migliorando l’offerta e il tenore dei servizi pubblici. Non la pensa allo stesso modo un fuoriclasse del calcio verde-oro come Romario, attualmente deputato federale, che uscendo allo scoperto non usa mezzi termini e dichiara pubblicamente il suo appoggio ai manifestanti, con dati e cifre a portata di mano: “Il Brasile, quando ha accettato di essere il paese sede del Mondiale, nel 2007, aveva previsto una spesa di circa 23.000 milioni di reales, circa 10.840 milioni di dollari. Nel 2013 la previsione è già saltata, con spese salite a 28.000 milioni di reales, circa 13.200 milioni di dollari. Allora, immaginate a quanto si potrà arrivare”.

Il commento di Controinformazione.it sul tema della crisi sociale ed economica che sta vivendo in queste ore il popolo brasiliano e che parte dalla contestazione delle spese sostenute dal Governo per l’organizzazione della Fifa world cup 2014. 

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Marcel Vulpis

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