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L’AGENZIA DI RATING FITCH VALUTA “A-” LA QUALITA’ REDDITIZIA DELLA NBA

(di Marco Casalone) – Nei giorni scorsi la Fitch Ratings, famosa agenzia statunitense di valutazione del credito, ha rilasciato una nota sulla National Basketball Association (NBA, la lega professionistica di pallacanestro americana) inserendola, con l’attribuzione di una “A-“, nel livello di rating più basso della categoria high credit quality (ossia di “alta qualità redditizia”).
Nei piani futuri la NBA ha intenzione di prolungare il proprio piano di prestito da 1,2 miliardi di dollari fino ad ottobre 2023, quindi due anni dopo il termine originariamente previsto; nello scorso mese di marzo, per rispondere alle perdite provocate dalla pandemia da COVID-19, la Lega aveva infatti aumentato la propria capacità di indebitamento, raddoppiando l’iniziale somma di 650 milioni di dollari e consentendo a ben 22 franchigie (sulle trenta totali) di ottenere prestiti in denaro con cui concludere regolarmente la stagione e poter operare sul mercato trasferimenti attualmente in corso.
Anche se all’interno del documento non sono stati rivelati i ricavi complessivi, Fitch stima in oltre 300 milioni di dollari le perdite che la NBA ha fatto registrare nell’ultimo anno, causate principalmente dal mancato incasso dalla vendita di biglietti (circa il 16% in meno rispetto alla stagione 18/19, comprendendo anche le costosissime “Luxury Vip Suites”); contrariamente alle previsioni, sono diminuiti solo del 2% gli introiti provenienti da merchandising, sponsorizzazioni e diritti tv, grazie al pressoché totale rispetto dei contratti in essere da parte di aziende e broadcasters.
“Complessivamente, la valutazione riflette il modello economico di base della NBA, che comprende una moderata condivisione dei ricavi ed un Collective Bargaining Agreement (CBA, l’accordo di contrattazione collettiva tra NBA ed i suoi giocatori) che promuove l’equilibrio competitivo, anche grazie alla previsione di un tetto salariale per tutte le franchigie” si legge nella nota dell’agenzia di rating, “Inoltre, l’elevato numero di spettatori ai match (prima della chiusura delle arene per l’emergenza Coronavirus) ed un appeal internazionale in continua crescita, contribuiscono a rafforzare la posizione di risalto della NBA tra i campionati sportivi professionistici di tutto il mondo”.
Nel concludere la relazione, Fitch “consiglia” alla popolare Lega americana (per mantenere il proprio status a livello globale), di pianificare con estrema prudenza la nuova stagione agonistica.  Nei piani del commissioner Adam Silver c’è l’idea di prendere il via il prossimo 22 dicembre, con una regular season ridotta a 72 match per ogni team in luogo dei tradizionali 82 e le Finals in programma nella seconda metà del mese di luglio 2021, a pochi giorni di distanza dall’inizio dei Giochi Olimpici di Tokyo.

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