La Lega Pro sostiene la lotta di contrasto al match-fixing
“La Lega Pro sta portando avanti con dedizione e discrezione l’attività con Sportradar. La frode sportiva è un reato di grande rilevanza e da anni siamo impegnati in attività di formazione e prevenzione contro le frodi. Impegno che rafforzeremo ulteriormente anche il prossimo anno» ha detto Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, durante la conferenza stampa “Regole-Integrity-Sicurezza ed Emozioni”. «Abbiamo un protocollo ispirato alla massima discrezione, non vogliamo prevaricare le competenze specifiche legate ad altri organi come la Polizia. Agiamo attraverso il nostro protocollo che prevede delle professionalità legate all’integrity della Lega. Siamo coscienti di dare un servizio che non è legato alle indagini – che non ci compete – ma di controllo e prevenzione. Non significa che la Lega non abbia ricevuto anomalie: le abbiamo recepite e gestite con riservatezza attivando gli organi di competenza della Giustizia sportiva e delle autorità», ha spiegato.
“La stagione è andata bene, a parte qualche allarmismo in certi momenti. Sicuramente, rispetto al passato, la situazione su possibili casi ambigui è migliorata molto. È importante sottolineare l’importanza della riservatezza in tutte le fasi di controllo e analisi, in caso contrario, il rischio è che si creino situazioni fuorvianti anche gravi”.
MARCELLO PRESILLA, RESPONSABILE PER L’ITALIA SPORTRADAR AG
«La lotta al match fixing necessita la cooperazione di più parti, Sportradar è solo una componente. Non è un fenomeno limitato al calcio, e non è un fenomeno solo italiano. Esistono organizzazioni criminali locali, ma anche gruppi più grandi che si muovono a cavallo di paesi e continenti, sfruttando vuoti normativi. Da questo punto di vista l’Italia è all’avanguardia. Sportradar ha 35 analisti dedicati 24 ore su 24 al monitoraggio dei flussi di scommesse. È un’attività delicata, che richiede un’alta specializzazione. A fine stagione è logico che il numero di eventi quotati sia inferiore alle partite disputate. Ci sono partite ovunque nel mondo che hanno “meno storia”: due squadre senza motivazioni è facile che finiscano pareggiando. Queste situazioni possono nascondere pericoli, ma è una possibilità, non una regola. Questo accade ovunque e i bookmaker si tutelano ovunque. Nel momento in cui scatta un alert, viene prodotto un report, che non è solo frutto di una semplice comparazione delle quote: l’analisi professionale è ben diversa, perché non è automatico che un cambio netto di quote significhi combine. In caso di allarme vero tutto viene trasmesso alla Lega Pro: il report viene poi inoltrato alla Procura federale e alla task force del Viminale dedicata alle scommesse. Il tutto nella massima riservatezza, a cui siamo tenuti per non compromettere le indagini. Sportradar è a disposizione degli altri organi investigativi, ma non conduce le indagini. Nel 2008/2009, sono stati 2423 casi sospetti segnalati da Sportradar a livello mondiale. Il mercato delle scommesse vale 1.500miliardi di euro su tutti gli sport e ha appeal sulle organizzazioni criminali».
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