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JAVIER TEBAS TORNA ALL’ATTACCO DELLA SUPERLEGA

(di Lorenzo Di Nubila) Javier Tebas, presidente de LaLiga, la massima serie calcistica spagnola, è tornato sull’argomento Superlega e lo ha fatto attraverso delle dichiarazioni molto dirette: “Non dobbiamo nasconderci. Non dobbiamo aver paura del politicamente corretto per difendere i principi che sono in grave pericolo come la meritocrazia. Il concetto di Superlega non è morto, la stabilità economica del calcio europeo è in discussione. Quello che mi infastidisce di più è che pensano che siamo stupidi, ingenui. Giocano con il nostro silenzio, con il nostro politicamente corretto. Non siamo ingenui in questa battaglia. Dobbiamo avere un atteggiamento fermo. I tre naufraghi (Juventus, Real Madrid e Barcellona) di questo progetto sostengono ancora l’insostenibile, anche se la nave è mezza affondata e stanno ancora dando lezioni sul fatto che il calcio possa andare in rovina o meno. Il fatto che abbiano vinto più titoli non significa che siano più intelligenti. Non andremo in rovina, signor Pérez, non andremo alla rovina signor Laporta, non andremo alla rovina signor Agnelli”.

Sulle possibile esclusioni: “Ci piacerebbe che i tre club rimasti in Superlega possano giocare in Champions League, però se smettono di fare idiozie. Bisogna prendersi le responsabilità delle proprie azioni: non puoi fare un colpo di stato, far finta di nulla e per di più dire che non vuoi trattare. Se la Uefa deciderà di sanzionare i tre club appoggerò la decisione, anche se due delle società sono spagnole. Noi come Liga non difenderemo nessuna squadra spagnola sanzionata. I fatti non hanno nulla a che fare con la nazionalità. Se la Uefa ha un accordo giuridico per sanzionarli, la Liga non dirà nulla. Difenderà la maggior parte dei suoi club, non uno o due. E poi ritengo che la Champions League sia pronta a non avere tra le sue partecipanti Real Madrid, Barcellona e Juventus. La competizione è sopravvissuta senza problemi anche senza il Manchester United per cinque anni. Il Milan è stato espulso dalle coppe europee. Nessuno è essenziale in Europa. Ripeto, vorremmo che giocassero, ma i fatti sono i fatti e la UEFA deve agire”.

Oltre a ciò, Javier Tebas si era già espresso in merito al lavoro del presidente della FIFA Gianni Infantino, accusandolo di essere la mente e il mandante del progetto Superlega.
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Redazione

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