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In Belgio appare in curva uno striscione horror in stile ISIS

La testa mozzata non è un messaggio per certi versi subliminale, ma quella stilizzata (graficamente) del centrocampista dell’Anderlecht, Steven Defour al suo ingresso in campo a Liegi nella gara contro lo Standard, squadra in cui aveva militato cinque anni prima di trasferirsi al Porto e da lì rientrare in Belgio con la casacca del club rivale. 

Questo fatto è gravissimo e già l’Uefa è pronta ad intervenire per dare un messaggio molto forte sul tema, perché chiaramente si è andati oltre l’umana immaginazione. Steven Defour, tra l’altro, colpito emotivamente da questo gesto orribile, non ha giocato in modo sereno, tanto da farsi espellere nel corso della partita per falli di reazione. 

Ancora una volta gli ultras perdono un’occasione per comportarsi sugli spalti nel modo più consono. Questa volta, per fortuna, la storia non riguarda le curve del calcio tricolore, ma quelle del football belga di prima divisione. 

Un tifoso in perfetto stile Isis (vestito da boia, con maschera da hockey e scimitarra, e con in mano la testa di un uomo decapitato) appare raffigurato in uno striscione choc, lungo tutta la curva, con la scritta “Rosso o morto- Red or Dead”.
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