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Giro ciclistico Città Metropolitana di Reggio Calabria, i dettagli tecnici sul percorso e sui partecipanti

Il Giro ciclistico Città Metropolitana di Reggio Calabria (organizzato da “ExtraGiro“) torna in calendario domenica 16 aprile 2023, dopo undici anni di assenza, con un percorso molto interessante dal punto di vista altimetrico e tecnico, che misurerà 162,4 km (con 1.800 metri di dislivello – come è evidenziato nella tabella in primo piano).

Ancora in definizione il lotto dei partenti, anche se già oggi ci sono 105 atleti iscritti e 15 formazioni confermate, tra cui una World Tour (Team Jayco AlUla), cinque Professional e otto Continental, oltre alla Nazionale Italiana/FCI (guidata dal ct Daniele Benatti). Una partecipazione qualificata, con atleti in parte provenienti dal Giro di Sicilia, che renderà particolarmente incerto e appassionante l’esito della corsa, che presenta salite impegnative per azionare la fantasia degli atleti, ma anche lo spazio per gli inseguitori per recuperare.

L’organizzazione tecnica del Giro ciclistico Città Metropolitana di Reggio Calabria è stata affidata dalla Lega Ciclismo Professionistico a Extragiro, società diretta da Marco Selleri e Marco Pavarini che, negli ultimi anni, ha organizzato i Campionati del Mondo di ciclismo su strada 2020 a Imola in piena pandemia, oltre ad aver rilanciato il Giro d’Italia Giovani dal 2017 e ad aver allestito tante altre importanti manifestazioni delle categorie U23 e professionisti, tra cui il recente Trofeo Laigueglia.

Extragiro vede la bicicletta al centro della propria attività, come motore di sviluppo economico, di rilancio per i territori, per la mobilità e il turismo sostenibile. Da questo presupposto è partita la nuova sfida organizzativa del Giro Ciclistico Città Metropolitana di Reggio Calabria, una classica del ciclismo italiano nata nel 1920 e oggi rilanciata grazie all’idea della Città Metropolitana, sposata dalla Regione Calabria, dai Comuni e dalle massime istituzioni dello Sport italiano.

Il percorso – Dallo start di Riace, omaggio all’anniversario del ritrovamento dei Bronzi delle acque antistanti nel 1972, i primi 30 chilometri sono completamente pianeggianti: si percorre la SS106 Ionica e, quando si giunge a Locri, si abbandona la statale per immergersi nel parco naturale dell’Aspromonte. All’uscita di Locri si comincia a salire con quella che è denominata salita dello Zomaro, un’ascesa di 22 km con pendenza media del 4,2%. Si parte da una altitudine minima di 31 m per raggiungere i 960 m di Piano Maschera, dove è posizionato il primo Gran premio della Montagna (GPM). Subito dopo lo scollinamento inizia l’impegnativa discesa di circa 14 km, che alterna tratti veloci ad altri tecnici, soprattutto nella parte iniziale. Al km 70 si giunge a Taurianova e fino a Polistena (km 78) è un vero e proprio Sali-e-scendi. Da Polistena a Gioia Tauro (km 103) si scende, poi si ricomincia a salire fino a Palmi (km 113), dove si approccia il Monte Sant’Elia, una salita di 5 km che può fare la differenza, con pendenza media al 6% e punte al 10%; in cima è posto il secondo GPM della corsa. La discesa, veloce e molto tecnica, è lunga 11,5 km e porta a Bagnara Calabra. Da qui in avanti la strada è favorevole ad un eventuale inseguimento, con la strada che tende sempre a scendere fino alle porte di Reggio Calabria e fino al traguardo sul lungomare Italo Falcomatà a Reggio Calabria, una delle città più antiche d’Europa, con il suo leggendario “chilometro più bello d’Italia”.

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Redazione

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