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Fanelli (ADM): Riducendo in modo sostanzioso il settore legale dei Giochi, garantiamo un ritorno a quello illegale

“Nel settore del gioco la presenza di reti illegali è diffusa perché le reti illegali nascono prima di quelle legali”. E’ quanto dichiarato da Roberto Fanelli, direttore giochi di ADM nel corso del convegno che si sta tenendo all’Università di Salerno. “Il primo scandalo scommesse c’è stato nel 1979 e le scommesse sono state legalizzate nel 1998. Vuol dire che si scommetteva molto prima della legalizzazione del settore. Così come la rete dei videopoker o dei siti di gioco online. Una rete legale che “insegue” quella illegale. Ma l’esistenza della rete legale dà garanzia di un gioco regolare, rappresenta una tutela per consumatori e categorie più deboli. Per poter diventare un operatore legale bisogna avere dei requisiti d’ingresso e bisogna dimostrare di mantenerli. Un insieme di norme amministrative, comportamentali e legislative che garantiscono la legalità del gioco e consentono di poter mettere un punto di qualità su un’attività che comunque ha un suo rischio innato.

Purtroppo – riporta l’agenzia Agimeg – per una serie di motivi, le reti illegali hanno comunque oggi una loro consistenza e rilevanza. E questo fenomeno trae anche beneficio dalle normative comunali e regionali che tendono a ridurre il gioco legale. Quando si impongono determinate distanze, poi si scopre che non è possibile collocare un punto vendita legale in alcune zone. La rete legale va difesa non per ragioni di gettito: il motivo principale è quello di offrire al pubblico una garanzia di regolarità, correttezza e trasparenza di un’attività di gioco. Del resto, l’attività repressiva sul gioco illegale  non è sufficiente a debellare il gioco illegale. A Bolzano, la normativa ha sostanzialmente espulso dalla città le slot nei bar con l’introduzione delle distanze.

Ma contemporaneamente in città sono fioriti i totem, posizionati nei bar che consentono di collegarsi ai siti esteri senza controllo e sottraendo anche all’Erario gli introiti che prima arrivavano. Bisogna quindi – ha concluso Fanelli – stare attenti ad impostare un ragionamento che vuole togliere il gioco legale. Riducendo in modo sostanzioso questo settore importante, garantiamo un ritorno al gioco illegale” (fonte: Agimeg)

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