Come Sporteconomy chi ci ha letto nel corso di questi mesi su ROMANEWS.EU (una collaborazione nata da un’idea dell’editore-giornalista Fabrizio Aspri) sa che abbiamo sempre sottolineato come un club che si consideri top non deve fermarsi troppo alla gioia per la conquista di una partita (seppure importante) o di un trofeo (come può essere la Tim cup o lo Scudetto), ma deve puntare a mettere "fieno in cascina" per gli anni che verranno. Ecco la Champions league, e rimanervi stabilmente almeno per i prossimi 5 anni, è il fieno in cascina di cui parlo e che aiuta se il management è in grado di utilizzare queste risorse per fare un calcio-mercato frizzante e costruire le basi per un nuovo "ciclo" ASROMA. Questo ciclo da troppo tempo non si vede. Si parla spesso di società ASROMA in utile e questo dicono i dati di bilancio del club. Allora perchè non si riesce a fare un calcio-mercato più in linea con lo standing societario? Adesso arriveranno (anche se non subito) i soldi della Champions. E’ giunto il momento di creare questo ciclo di medio periodo, che tutti i tifosi della Roma aspettano, perchè (forse) con una squadra più giovane e costruita a tavolino, oggi anche la bacheca di Trigoria avrebbe, al suo interno, più trofei di quelli attuali. Speriamo che questi nostri consigli siano seguiti una volta per tutte dalla proprietà, che ha a cuore il bene e il futuro di questa squadra, che rappresenta una intera città, oltre che una parte del nostro Paese (quando gioca all’estero nelle competizioni internazionali).

° direttore agenzia stampa Sporteconomy
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fonte: www.romanews.eu 

Comunque finisca questo campionato, nell’interminabile lotta al vertice tra Inter e Roma, la squadra capitolina ha raggiunto un traguardo (pre arrivo del tecnico Ranieri) quasi impossibile: tornare in Champions league dalla porta d’ingresso, senza passare per le "forche caudine" dei preliminari (che, tra l’altro, pesano poi nella condizione fisica dei team nel corso della stagione successiva). Questo elemento sembra essere passato sotto traccia a Roma, dove i tifosi e gli addetti ai lavori si sono concentrati, a torto o a ragione, troppo sull’ipotesi scudetto.