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DOPO LE PROTESTE, LA NIKE RIVEDE LA SUA POLITICA SUI COMPENSI ALLE ATLETE IN GRAVIDANZA 

(di Marco Casalone) – La Nike ha recentemente annunciato di aver modificato la propria policy nei confronti delle sue atlete durante il periodo della gravidanza e dell’allattamento.
Nello scorso mese di maggio la velocista statunitense Allyson Felix (vincitrice di ben sei medaglie d’oro ai giochi olimpici) aveva denunciato una riduzione del 70% del compenso in sede di trattativa per il rinnovo del contratto, giustificata dal brand americano dal rischio di un peggioramento delle performance dell’atleta dovuta alla nascita della figlia (avvenuta pochi mesi prima) e di eventi particolarmente stressanti per il fisico come il parto e l’allattamento.
La Felix aveva dunque deciso non solo di rompere la partnership con Nike e di firmare con “Athleta” (il marchio sportivo della GAP, azienda di abbigliamento di San Francisco), ma anche di rendere pubblico il suo caso: “Non potrà mai cambiare nulla se restiamo in silenzio” aveva dichiarato pochi mesi in un’intervista al New York Times “Sono delusa non solo con Nike, ma anche con tutta il mondo dell’industria sportiva nel vedere come vengono trattate le migliori atlete in circolazione: dobbiamo cercare di essere da esempio e tutelare la prossima generazione di sportive e di consumatrici”.
La protesta della campionessa olimpica ha smosso in maniera importante l’opinione pubblica degli Stati Uniti e fatto registrare il sostegno di altre figure importanti dello sport femminile U.S.A. come Alysia Montano (mezzofondista specializzata negli 800 metri piani), Kara Goucher (maratoneta medaglia d’argento ai mondiali di Osaka 2007) e Phoebe Wright (campionessa americana di mezzofondo nel 2011).
Per porre rimedio alla situazione la Nike, attraverso una lettera firmata da John Slusher, Responsabile del Global Marketing, ed inviata alle proprie atlete ha annunciato di aver attuato un radicale cambiamento nella politica dell’azienda con il quale l’azienda dello “swoosh” si impegna a non applicare alcuna riduzione del compenso alle atlete in stato di gravidanza per un periodo di 18 mesi, a partire da 8 mesi prima del parto.
La comunicazione è stata condivisa dalla stessa Felix con un post sul proprio account Instagram nel quale, oltre a festeggiare per la sua vittoria, ha ringraziato la Nike e tutte le aziende che supportano le professioniste durante il periodo della maternità, augurandosi che la sua battaglia possa essere d’esempio per tutte le atlete del mondo per combattere le diseguaglianze che ancora persistono tra il mondo sportivo femminile e quello maschile.
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Redazione

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