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Di Blasi: Bellator Roma sarà il più grande evento di combat sports mai organizzato in Italia

E’ il “padre”, ma soprattutto un promoter appassionato, da oltre 30 anni, degli sport da combattimento. Ideando e organizzando format, in giro per l’Italia e l’Europa, che sono molto di più di un semplice evento sportivo. Oggi, quando si parla di Kickboxing e MMA si pensa immediatamente a Carlo Di Blasi, vero punto di riferimento professionale dei combat sports. Nel mese di luglio porterà a Roma una delle manifestazioni del circuito mondiale Bellator (tra i player più importanti nel Nord America e in Europa). La location scelta è il Centrale Live del Foro Italico, nel cuore di Roma. Si prevede un grande spettacolo, sullo stile degli eventi di sports-entertainment americani, e una manifestazione sportiva, a livello di ring e gabbia, mai vista dagli appassionati italiani di kickboxing e MMA. 

1) Di Blasi (nella foto sopra), ci spiega come nasce il suo rapporto con il mondo dei combat sports e come, questi ultimi, sono cresciuti negli ultimi 20 anni in Italia?

R: La mia passione per il mondo dei combat sports nasce nei lontani anni ’70 quando, prima ragazzino e poi universitario, frequentavo palestre di judo, karate e partecipavo ai tornei di  boxe francese savate. Erano anni pionieristici, ma che hanno messo le basi dell’attuale successo di queste discipline. In particolare. in quel periodo. si sono formate persone che, pur non avendo avuto percorsi agonistici particolari, hanno in seguito avuto successo in carriera, occupando posti importanti in networks televisivi e in aziende molto importanti. Questi amici hanno consentito lo sviluppo delle discipline da combattimento inserendoli in palinsesti televisivi e sponsorizzandoli. Ecco perché, fin dall’inizio, i gala di SdC hanno sempre avuto coperture televisive di rilievo così come sponsor importanti.

Poi, di grande aiuto, è stato il successo di tali discipline all’estero, cito in primis negli anni ’90 e 2000 il famoso torneo K1 a Tokyo, acquisito addirittura dalla Sony, e le MMA in USA, con l’ormai famosa cessione della organizzazione UFC per 4 bilioni di dollari e la super sponsorizzazione della Reebok.

Tutti questi sono gli elementi che abbiamo cavalcato per lanciare i nostri sport ed i show in Italia.

Carlo Di Blasi – local promoter europeo del circuito mondiale Bellator

2) Nel 2017, Nielsen Sports, una delle più importanti strutture di “intelligence”, nel mercato mondiale dello sport-business, ha presentato l’MMA. come uno dei 10 trend sportivi del futuro. Perché le mixed martial arts stanno ottenendo, in tutto il mondo, questa grande popolarità?

R: Nello sport vince la semplicità. Il calcio vince , per esempio, nel mondo su altri sport, perché è semplice: 22 giocatori e due porte dove infilare la palla. Le MMA sono ancora più semplici: due uomini in una gabbia, in cui uno vince e l’altro perde, ed i mezzi per batterlo sono praticamente tutti quelli consentiti nelle arti marziali.

In più, all’origine, vi era la grande domanda: un pugile può battere un karateka, o un judoka può superare un kickboxer? Oggi questo è superato e le MMA vivono di vita propria, ma certamente è stato utile all’inizio sfruttare un tema così sviluppato nei film di arti marziali. Non dimentichiamo poi che il combattimento in gabbia, seppure regolamentato da norme ferree per preservare l’integrità degli atleti, ha un sottile fascino che trascina a guardarlo uomini e donne che poi vengono “agganciati” a seguire i personaggi più noti e spettacolari.

Questo poi l’ultimo asset delle MMA: personaggi come Conor McGregor, Rhonda Rousey e in Italia Alessio Sakara, il “Legionario“, colgono la fantasia del pubblico generalista, ancor più dei fans hardcore e decretano il successo mondiale delle MMA.

3) Dal suo osservatorio privilegiato, qual è la situazione del Kickboxing e MMA in Italia? Sono fenomeni in crescita e quali le grandi differenze di spettacolo tra le due discipline?

R: MMA e Kickboxing hanno in Italia due storie diverse. La Kickboxing esiste dagli anni ’70 e si è ben radicata in palestre in tutto il territorio italiano. Vi sono tanti campioni, tra i quali ricordo il n.1 che tutto il mondo ci invidia, Giorgio Petrosyan e ogni settimana si svolgono più gare ovunque in Italia.

Le MMA invece sono più recenti e anche più complesse da imparare dovendo abbinare oltre ai colpi della kickboxing anche le tecniche di proiezione e lotta a terra.Inoltre le MMA sono oggettivamente più dure e quindi a livello agonistico, al momento, ci sono meno atleti. Ma, proprio per questo, le mixed martial arts hanno un margine di crescita esponenziale.

Già lo vediamo dopo 2 anni di grandi eventi di MMA in Italia. L’avvento di Bellator, uno dei più grandi show americani al mondo di MMA, a Torino (14000 spettatori) o Firenze (9000 spettatori) e prossimamente a Roma, ha riempito tutte le palestre di MMA  di nuovi proseliti e se ne sono create di nuove per accogliere neofiti, semplici appassionati o futuri campioni. La vera differenza tra Kickboxing e MMA sta nella semplicità delle regole. Nelle MMA  sostanzialmente si utilizza ogni parte del corpo mentre la Kickboxing è  più figlia della boxe da cui ha mutuato regolamenti e parte delle tecniche.

Ecco quindi che mentre la Kickboxing è più gradita a chi già conosce le discipline da combattimento, le MMA si aprono ad un pubblico più ampio.

4) Perché ha scelto, anni fa, di legarsi a Bellator e, nello specifico, a Roma per l’evento del 14 luglio 2018 al Centrale Live?

R: Bellator è la branch sportiva di VIACOM, la multinazionale americana dell’entertainment. Il contratto con l’artista “Madonna” in concerto, MTV e la casa di produzione cinematografica  Paramount, oltre ai network televisivi sono gli asset primari di questo gruppo. Alla luce di ciò come potevo non essere felice di partecipare all’avventura (di lancio) dell circuito di eventi Bellator, in Italia e in Europa, con il mio partner Paolo Boccotti e con la federazione sportiva, Fight1 , che presiedo. Inoltre il presidente di Bellator è Scott Coker, il vero genio delle discipline da combattimento in USA, colui il quale dagli anni ’90 è stato il fautore di tanti successi. nei palazzetti sportivi ed in televisione, dei combattimenti prima di kickboxing e poi di MMA.

Scott Coker (Bellator)

Con Scott condividiamo passione e amicizia da quei gloriosi anni. Era quindi ovvio che oggi condividessimo anche il più bel momento delle nostre discipline nel mondo, e che per celebrarlo scegliessimo la capitale d’Italia per presentare un nuovo show e che si svolgesse al mitico centrale del tennis al Foro Italico.

5) Che spettacolo vedremo quest’estate nella Capitale? Come state costruendo la fight card di questo evento?

R: Lo show a Roma sarà in linea con la filosofia del gruppo che rappresentiamo: entusiasmante per gli effetti scenici e mozzafiato per i match presentati. La fight card guarda sia a ciò che il pubblico degli hardcore richiede da tempo. sia a ciò che il pubblico di Roma merita.

In sintesi, i due match clou vedono la sfida di Kickboxing, che tutto il mondo sportivo reclamava a gran voce da sempre: il titolo mondiale tra il leggendario Giorgio Petrosyan (ITA) e la star emergente Chingis Allazov (Azerbaijan). Mentre il match di MMA con Alessio Sakara contro il britannico Jamie Sloane è la prima assoluta del legionario romano a casa propria.  Infatti Sakara, ad oggi, con al suo attivo combattimenti di MMA in mezzo mondo, non ha mai combattuto nella sua città. Ecco perché ci aspettiamo, solo per il suo match, folle davvero oceaniche.

6) La tappa di Roma può essere effettivamente la consacrazione definitiva per le due specialità (KB e MMA) in seno al mercato italiano? 

R: Bellator Roma completa il tour mondiale di questo circuito, che, precedentemente, è stato presentato a New York, Los Angeles e Londra ed ora arriva finalmente a Roma. Insomma un classico dei grandi tour mondiali sia dello sport che della musica. Un evento il cui claim sarà: “The show you cannot miss!”.

7) Cosa rappresenta Roma per il circuito mondiale Bellator e come sta lavorando in Europa, come local promoter del colosso americano? Da qui a Roma quali altri eventi Bellator europei o extra-europei potremo vedere?

R: Roma per la sua storia e per l’immaginario degli americani rappresenta la assoluta realizzazione di un sogno. Le immagini dei combattenti, dal Centrale Live, al Foro Italico, riporteranno alla memoria il film “il Gladiatore”, così come l’entrata degli atleti italiani opposti agli stranieri sarà accolta da un’ovazione degna del Colosseo dei tempi leggendari. Insomma, ci aspettiamo davvero uno spettacolo di grandi emozioni. In Europa. Bellator è concentrata su Paesi strategici quali l’Italia, l’Inghilterra e prossimamente la Francia.

Il nostro obiettivo è di entrare in ogni città importante del nostro continente per aumentare l’awarness del brand e al tempo stesso sviluppare rapporti locali paese per paese, in una vera acquisizione di territori marcati Bellator. I più importanti eventi di Bellator già programmati sono il 25 maggio a Londra, poi Roma il 14 Luglio per poi proseguire con Firenze prima della fine dell’anno. Nel mondo invece gli eventi più importanti si svolgeranno a Tel Aviv e in USA: a Los Angeles e a San Francisco.

8) Ci può dare qualche anticipazione sui diritti tv dell’evento del 14 luglio prossimo?

I diritti tv sono in negoziazione, abbiamo due offerte molto importanti da parte di network nazionali, che i colleghi americani stanno valutando. Al momento, non posso dire altro.

9) Ci spiega perché una azienda sponsor può essere interessata ad investire su Bellator MMA e Kickboxing Rome?

R: Bellator è un veicolo di comunicazione importantissimo per le aziende interessate ad intercettare il segmento di mercato 19/39 anni e oltre, maschio con attitudine ad essere decision maker, quindi responsabile di acquisto.

L’abbinamento a Bellator può essere sia utile per dare maggiore forza ad una azienda con volontà di posizionamento con i maschi alpha, quali profumi o abbigliamento, oppure può essere utile per stimolare, tramite gli atleti, l’emulazione, in modo particolare nell’acquisto di prodotti maschili per antonomasia come moto, auto e birra.

Infine, l’evento in sé ha una capacità attrattiva per le betting companies e per tutte quelle aziende che vogliono comunicare energia, efficacia e potenza, tra le quali sicuramente gli energy drinks.

Tra l’altro, la strutturazione dello show, con tutta l’azione concentrata in 36 mq (la gabbia ed il ring) ed un grande schermo in grado di proiettare promos, è, nei fatti, già un importante media per qualunque azienda che potrà avere il suo brand presente in tv per tutta la durata dello show.

 

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