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Deloitte Football Money League: Real Madrid sul tetto del mondo. Decima la Juve, unica tra i club italiani

Al secondo posto il Manchester United,
forte di un giro di affari di 518 milioni di euro. Terzo posto per il Bayern Monaco, con 487 milioni e quarto
per il Barcellona (484,6 milioni),
fino ad un anno fa sul secondo gradino del podio dei ricavi calcistici. Al
quinto il Paris Saint Germain davanti
al Manchester City (6°), ma lo
strapotere della Premier league inglese è confermata dalla presenza di Chelsea (7°), Arsenal (8°) e Liverpool
(9° – un anno fa dodicesimo).

Solo decima la Juventus,
nona nella precedente classifica, e appena undicesimo il Milan, per la prima
volta fuori dal salotto buono degli
affari del calcio continentale.

DECLINO ITALIA

La fotografia del declino del football tricolore è nel
confronto con l’edizione 2001 dell’indagine firmata da Deloitte (quest’anno ha
tagliato il traguardo numero 18).

In appena 13 anni il sistema-Italia ha perso
competitività (erano cinque i club della serie A nelle prime dieci posizioni) e
il divario tecnico-sportivo con il resto dell’Europa si sta sempre più
allargando. Non è un caso, infatti, che solo la Juventus riesca, anche se a
fatica, a reggere il passo delle altre società inglesi, spagnole, tedesche e
francesi. E’ l’unica realtà ad aver patrimonializzato lo stadio di proprietà e
ad averlo trasformato in un asset, capace di generare, ogni anno, ricavi nelle
diverse aree di riferimento.

RED DEVILS IN ASCESA

E’ il Manchester United, la società europea con il
maggiore tasso di crescita economica in appena una stagione. La realtà inglese,
non solo ha centrato il secondo posto della classifica (nel 2012/13 si è
fermata al quarto gradino della indagine), ma ha generato una differenza
positiva pari a 96 milioni di euro (da 423,8 milioni a 518 milioni di euro).
Neppure il Real Madrid, con i suoi 549,5 milioni, è stato capace di centrare un
simile obiettivo. Lo sviluppo del fatturato è più contenuto, nell’ordine dei 31
milioni di euro.

I tedeschi del Bayern, che si conferma terzo, hanno sviluppato
circa 56 milioni di euro in più rispetto al risultato 2012/13. Stabile sui 484
milioni di euro (appena +2 milioni) il Barcellona di Lionel Messi.

INGRESSO NUOVI SOCI

Il futuro prossimo del calcio italiano è in una sola
direzione: vendere quote/proprietà ai magnati stranieri. L’ingresso dell’americano James Pallotta
(specializzato in hedge funds) nel capitale dell’As Roma o quello
dell’indonesiano Erick Thohir (con
interessi nel settore dei media) nell’Inter, sono solo due esempi di come si
stanno modificando le gerarchie imprenditoriali della serie A. Non ultima la
notizia dell’albanese Ermir Kodra, nel
doppio ruolo di presidente e amministratore delegato del Parma.

Ma è solo l’inizio di un cambiamento radicale, che
porterà i più importanti marchi della prima divisione a passare di mano
(nell’arco dei prossimi due lustri), entrando nelle disponibilità finanziarie
di miliardari stranieri. Il modello di riferimento, o almeno quello più
auspicabile, è quello del PSG in Francia, o del ManCity in Inghilterra, ovvero
l’ingresso di tycoon attraverso fondi sovrani nazionali, capaci di
investire cifre faraoniche anche sfidando il fair play finanziario di Michel Platini (presidente dell’Uefa).

 Edipress/Sporteconomy

Il Real Madrid di Cristiano Ronaldo, fresco pallone d’oro 2014, si conferma il club più ricco del pianeta. Secondo la classifica stilata annualmente da Deloitte (“Football Money League”), le Merengues hanno fatturato, nella stagione 2013/14, più 549.5 milioni di euro. 

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Marcel Vulpis

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