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Coronavirus, in Ucraina un quadrangolare di “partite-fantasma”: truffati bookmaker e provider

Il Coronavirus ha stoppato partite ed eventi sportivi ma non l’attività dei truffatori. Il meccanismo, semplice quanto geniale, stavolta si è basato sull’organizzazione di “partite fantasma”, mai giocate ma sulle quali i bookmaker – vittime inconsapevoli del business criminale – hanno aperto e accettato le puntate. Il giro d’affari, spiega Agipronews, è stato di diverse centinaia di migliaia di euro e, secondo fonti internazionali dell’industria, i “match-fixers” (come vengono denominati i manipolatori di eventi sportivi) sono perfino riusciti a incassare le vincite prima che il trucco venisse scoperto.

Il quadrangolare amichevole – la “Azov Cup” – era stato (solo apparentemente) organizzato a fine marzo con la partecipazione di quattro club provenienti dalle serie inferiori del campionato ucraino: FC Berdanysk, FC Lozovatka, Tavria e Melitopol Cherry. Tutto regolare, sulla carta, con tanto di profilo Facebook e sito di news sull’evento. In attesa del fischio d’inizio delle partite, arrivano puntuali anche le quote per gli scommettitori, pubblicate da grandi bookmaker online – BetFred e 188bet tra gli altri ma la lista è lunga secondo insideworldfootball.com – grazie all’assistenza di uno dei principali provider del mondo, la multinazionale Betgenius, che avrebbe utilizzato per gli aggiornamenti sulle scommesse, sia pre-match che “live”, la propria rete di scout presenti sui campi. Le prime due giornate del quadrangolare scorrono regolarmente, anche se di partite giocate sul campo non c’è neanche l’ombra: eppure, le statistiche “live”, i goal segnati, le ammonizioni, i risultati finali sono comunicati regolarmente all’industria delle scommesse. A farne le spese è stata anche la stessa Betgenius, che evidentemente è stata ingannata dai report dei propri corrispondenti ucraini. Tutto sembra verosimile a scommettitori e bookmaker, anche se a garantirsi i veri guadagni sono i truffatori, che piazzano scommesse sapendo in anticipo i risultati virtuali. Al terzo giorno di torneo, qualcosa va storto ed emerge la truffa: la Federcalcio ucraina (FFU) dichiara che le partite non si sono mai giocate e che le squadre di calcio – a causa dell’epidemia – sono in quarantena come tutto lo sport nazionale: «Le gare apparentemente in programma nell’ultimo mese non sono state disputate e sembrano create appositamente da bande che truffano le società di scommesse», ha comunicato la Federazione.

Una immagine tratta dal web del presidente della FFU, Andriy Pavelko

Il sito che forniva informazioni sulla fantomatica “Azov Cup”, prosegue Agipronews, si scoprirà successivamente, era simile a quello del comitato calcistico regionale: koff.co.ua invece di koff.com.ua. Una minima differenza, che però ha consentito ai truffatori – probabilmente bielorussi e turchi, secondo la polizia locale – di rendere credibile il colpo. «Le partite sembravano pubblicizzate e organizzate attraverso canali ufficiali», ha detto un portavoce di Betgenius al sito specializzato Gambling Compliance, «sfortunatamente la nostra società, come alcuni nostri clienti, è stata vittima di una frode. In ogni caso, non si è trattato di partite-fantasma, come riportato dai media, bensì di match disputati in un contesto non ufficiale e condotti in maniera fraudolenta, probabilmente da un gruppo criminale». Le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto, con la collaborazione degli stessi operatori di betting.

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Redazione

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