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Caos ricorsi: scoppia il caso Reggina. L’intervento del consigliere delegato allo sport Gianni Latella

Anche quest’estate il calcio italiano sarà scosso da un “fiume” di ricorsi (prima davanti al Collegio di Garanzia del CONI, poi davanti al TAR del Lazio). Tra i casi, uno dei più discussi è sicuramente quello dell’esclusione della Reggina dalla Serie B, nonostante il club calabrese, in questa stagione, sia arrivato a disputare i Playoff di categoria.  

Il Consigliere delegato allo Sport della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giovanni Latella (nella foto in primo piano), ha commentato così la decisione del Consiglio Federale (presa all’unanimità): “E’ una decisione abnorme, ingiustamente penalizzante per la Reggina. In questa fase volutamente non entro nel merito delle vicende societarie, ma rimane il fatto che l’ipotesi di esclusione della nostra squadra, di una compagine storica e gloriosa come la Reggina, dal campionato di Serie B, è certamente un fatto gravissimo che vogliamo stigmatizzare”.

“La Reggina – spiega Latella – dovrà difendere, in ogni sede e fino all’ultimo, il proprio diritto a disputare il prossimo campionato cadetto. Ne ha titoli e legittimità, tanto quanto altre realtà che, come gli amaranto, hanno sforato la data perentoria del 20 giugno per presentare la documentazione al vaglio della Covisoc venendo, tuttavia, a differenza della Reggina, regolarmente ammesse al torneo. Il doppiopesismo con il quale il Consiglio Federale ha valutato le posizioni delle società calcistiche non può passare sotto silenzio. Quanto accaduto, infatti, non solo è ingiusto, ma fuori da ogni rigore di logica e rischia di danneggiare ulteriormente l’immagine ed il già fragile e delicato equilibrio del calcio italiano”.

“Siamo certi – sottolinea il consigliere delegato reggino – che, nelle altre sedi di giudizio, la Reggina otterrà la possibilità di partecipare ad un campionato di Serie B a 20 o anche a 21 squadre. Lo Stato non può andare contro lo Stato ed è un Tribunale italiano che messo le cose in chiaro rispetto alla posizione debitoria degli amaranto. La squadra, in ogni caso, sarà costretta a pagare danni incalcolabili per i ritardi causati da un sistema incapace di gestire anche le cose più banali. La programmazione tardiva, slittata a data incerta, avrà indubbiamente ripercussioni sull’andamento della prossima stagione e qualcuno avrà sulla coscienza l’andamento del campionato. Alla faccia dell’equa competizione, verrebbe proprio da dire”.

“La FIGC – prosegue il politico calabrese – farebbe meglio a concentrarsi sui conti di società di serie A e di serie B che hanno debiti multimilionari nei confronti dello Stato. A loro il problema non è stato sollevato, mentre la Reggina, che peraltro ha anche ottemperato al debito, seppur al di fuori della scadenza sportiva, ma entro i termini imposti dal Tribunale, risulta fortemente penalizzata..”Adesso crediamo sia giusto avvalersi dei termini per il ricorso. Una Serie B senza la Reggina, che quest’anno ha anche raggiunto sul campo i playoff per la Serie A, sarebbe oggettivamente impensabile”.

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