Non vogliamo entrare nella disamina delle diverse posizioni. E’ chiaro che una delle due è errata, ma questa situazione, così come si è andata configurando non fa bene al mondo del calcio, più in generale, e nello specifico alla “famiglia” della Lega Pro. Gravina, candidato alla poltrona di presidente di Lega, al posto di Macalli, chiede elezioni tra un mese, l’attuale numero uno nicchia, spiegando che va tutto bene. Forse sarebbe arrivato il tempo da parte della FIGC, nella figura del suo massimo rappresentante (parliamo di Carlo Tavecchio), di intervenire e metterci un occhio tenendo sempre una posizione di “garante” dell’ordinamento, in stile Sergio Mattarella (nostro nuovo presidente della Repubblica). Forse il primo passo potrebbe essere il commissariamento dell’intera struttura toscana? Aspettiamo risposte…Commissariamento o meno urge una risposta rapida perché così, chiaramente, non va proprio. 

(di Marcel Vulpis) – Non entriamo nel merito di chi abbia ragione tra il binomio Macalli* (Lotito – come narrano diversi quotidiani da giorni) e quello costituito da Gravina con Ghirelli (ex dg Lega Pro e attualmente in causa con Mario Macalli) nel ruolo di spin-doctor politico nella “guerra” per la successione della Lega Pro. Una lega è bene ricordarlo che ha “sfiduciato” de facto lo stesso presidente in quanto l’assemblea non ha approvato il bilancio 2014, bloccando tutta la macchina amministrativa della struttura con sede a Firenze.