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Calcio: ma non si era arrivati ad una pace felice tra Leghe?

Il derby fra Ternana e Gubbio ha visto la presenza in tribuna di Francesco Ghirelli,  neo presidente della Lega Pro, che si è scagliato, a sorpresa, sul numero uno della Lega B, come riportato da diverse testate locali.

Ghirelli ha spiegato che questa è la seconda tappa del suo tour, partito da Siena nelle città coinvolte nella vicenda ripescaggi: “Andrò in tutte le città – ha dichiarato il neo presidente di Lega Pro- a cui hanno strappato la maglietta ad un passo dal traguardo, per chiedere scusa, anche se le responsabilità non sono nostre“.

Un disegno chiaro, sottolinea Ghirelli, cambiare il calcio come è cambiata la serie C. “Avete visto il rapporto  pesante che si è creato fra le leghe? Tutto questo è nato perchè non hanno dato seguito a ciò che avevamo suggerito di fare nel mese di agosto – spiega – Il dialogo che ha chiesto Balata per me è semplice: ho detto a chi di dovere che per me va bene ma anche che  dobbiamo parlare. Noi siamo impegnati con la riforma del campionato, qualunque sarà il numero delle squadre della serie B, per arrivare a quel numero si dovranno tenere nel giusto contro le squadre della Lega Pro, perchè non vogliamo la beffa dopo il danno…Si fanno in quel modo, come le hanno fatte loro, le riforme? Non credo. Noi siamo l’unica lega che è passata da 90 squadre a 60, le altre hanno tutte aumentato il numero. Lascino stare chi sa fare le riforme, che noi abbiamo fatto attraverso un percorso condiviso. Noi abbiamo fatto le riforme, loro invece solo un caos“, dice.

Ci permettiamo solo di fare presente che la riforma da 90 a 60 club, lanciata dall’allora presidente della serie C, Mario Macalli (numero uno dal 1997 al 2015), si è concretizzata non tanto per una volontà di auto-riforma dei club (già dell’epoca), ma per le decine di fallimenti e mancate iscrizioni che si sono succedute in tutti questi ultimi anni e questo non lo si può dimenticare. Un cimitero di club “spariti” nel nulla. A conferma di una difficoltà di fare calcio “in provincia” e di trovare una serie di equilibri economico-finanziari uscendo talvolta da una “bolla” di gigantismo, che proprio non può essere parte di un progetto sano all’interno della terza serie professionistica del calcio italiano. Ora che tutto questo sia colpa della Lega B e, nello specifico, del presidente Mauro Balata, in questo ‘incarico da appena un anno, ci sembra quantomeno singolare e non corrispondente assolutamente alla verità dei fatti. Tra l’altro, sempre entrando nello specifico, i 19 club di B, quest’anno, hanno votato all’unanimità per arrivare all’auto-riforma, da anni attesa e ora finalmente attuata. Delle due l’una: o si riforma concretamente o lo si annuncia, ma non poi nei fatti non lo si realizza mai. Balata, bisogna essere onesti, ha avuto il coraggio di farlo rappresentando una volontà di un intero movimento. Certamente non si è svegliato la mattina ergendosi a dittatore di una Lega. Adesso è tempo di pacificazione nel settore, non si può sempre smuovere la “cenere” per riaccendere il fuoco nel settore del calcio professionistico. E’ un errore enorme. Siamo sicuri che il presidente Ghirelli nel futuro sarà più accomodante anche nei toni nei confronti del dirigente-collega e pari grado della Lega B.

Il presidente della Lega B, l’avvocato Mauro Balata – in una foto di repertorio tratta dal web

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