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Calcio – Dilemma Abramovich, Chelsea o Cska?

La “proprietà” di due squadre che partecipano alla stessa competizione non è già ammessa dall’Uefa, ma, da settembre, la normativa del calcio europeo potrebbe essere resa ancora più dura vietando oltre alla duplice proprietà diretta, anche i casi di forti interessi commerciali (main sponsor) tali da avere un impatto significativo sulle scelte della proprietà stessa.

La notizia arriva come un macigno su Roman Abramovich, proprietario del Chelsea, ma allo stesso tempo azionista di maggioranza della Sibneft, società petrolifera russa, che sponsorizza il Cska di Mosca (vincitore della Coppa Uefa di quest’anno) con circa 13 milioni di Euro l’anno.

Le due squadre, l’inglese Chelsea e la russa CSKA, potrebbero incontrarsi nuovamente in campo nella prossima stagione della Champions League, creando di fatto un conflitto d’interessi, considerata la “forte” presenza di Roman Abramovich in entrambi i clubs, e gettando un potenziale discredito sull’intera competizione.

L’influenza di Abramovich sui due clubs è innegabile e se a settembre passasse la linea dura in seno alla Commissione Uefa, sancendo che il main sponsor è una forma di proprietà indiretta, il Presidente del Chelsea, si troverebbe costretto a troncare il suo rapporto con il club moscovita. La decisione dell’Uefa, dovrà convincere però chi non ritiene che essere main sponsor significhi poter influenzare le decisioni del management di una squadra, dell’allenatore e degli stessi giocatori.

Proprio pochi giorni fa il Presidente russo Putin aveva convinto Abramovich a ripresentarsi alla guida politica della regione russa Chukotka, di cui il patron del Chelsea è Presidente, cercando quindi di mantenere i legami che il giovane petroliere ha con la sua terra e con lo sport russo.

Link: Calcio estero – Cska: anche in Russia vince il modello “Abramovich”

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Marcel Vulpis

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