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Il “cinese” Sciannimanico e la Stefanova assente a Rio per malattia

 

(di Gianni Bondini) – Sicuramente nello studio del presidente del Tennistavolo (FiTeT), Franco Sciannimanico fa bella mostra di sé il diploma e al medaglia accademica della Repubblica Popolare cinese, ottenuta nel 2014. Quando il gran capo del “ping-pong” tricolore ha accompagnato i suoi atleti a visitare la Grande Muraglia e dintorni.

Sciannimanico, invece, non potrà accompagnare le sue atlete ai Giochi di Rio. Perché le nostre ragazze sono finite sotto al tavolo e non solo per loro responsabilità. Il passaporto per l’Olimpiade l’hanno perso, essenzialmente per l’assenza della bulgara naturalizzata italiana Nikoleta Stefanova (l’atleta di punta della selezione azzurra).

Un’assenza non certo voluta dall’atleta di punta della squadra azzurra. Ma, udite udite, messa fuori (sembrerebbe, nda) perché reduce dalla maternità.

Forse siamo con poca memoria, ma il Coni del presidente Giovanni Malagò non si era impegnato ad aiutare le atlete-mamme?

Probabilmente quella che negli anni Settanta venne chiamata la “diplomazia del ping-pong”, con la stretta di mano tra Mao e Richard Nixon, dopo le tensioni tra Cina e Stati Uniti, alla Fitet non la ricordano. E, anzi, il caso della messinese Stefanova e la mancata qualificazione delle pongiste azzurre, spinge l’Associazione ASSIST (Associazione Nazionale Atlete) a chiedere le dimissioni del presidente Sciannimanico.

Che ne pensa il Gran Consiglio del Coni e, persino, il premier Renzi, così attento alle “quote rosa”? Ai posteri l’ardua sentenza.

di seguito il testo del comunicato stampa della ASSIST

ESCLUSIONE STEFANOVA: IL PRESIDENTE FEDERALE SI DIMETTA

La mancata qualificazione ai Giochi Olimpici di Rio delle atlete italiane, ufficializzata con le graduatorie appena pubblicate nel sito della Federazione Internazionale, sono l’ultimo elemento che aspettavamo per chiedere le dimissioni del presidente Federale FITET, Franco Sciannimanico.

Riteniamo infatti non solo che sia stato violato il Principio di tutela della maternità con riguardo a Nikoleta Stefanova, atleta che – se non fosse stata esclusa dalla Fitet al torneo di qualificazione olimpica per via della sua recente gravidanza – si sarebbe certamente qualificata, ma anche che sia stata gravemente pregiudicata l’immagine delle atlete madri.

Esse sono infatti ormai una realtà conclamata dello sport italiano, cui deve essere riconosciuto, e non discrezionalmente “concesso”, ogni tipo di supporto e tutela, anzitutto a protezione della carriera sportiva e dell’accesso a tutte le relative competizioni, che non possono essere invece ostacolate o pregiudicate dalla maternità.

Il tennis tavolo, assente dai Giochi Olimpici con propri atleti dal 1988, ha negato a un’atleta di livello assoluto di raggiungere il traguardo per cui ogni sportivo lavora con dedizione ogni attimo della sua vita e ha tolto così a tutto il movimento del tennis tavolo la grande soddisfazione di riportare i colori azzurri ad un’Olimpiade. Un’assenza, questa, la cui motivazione è la perfetta negazione dei valori di uguaglianza e di correttezza di cui lo sport è portatore, che macchia l’immagine dell’Italia nel mondo prima ancora che i Giochi di Rio abbiano inizio.

Per queste ragioni non possiamo che chiedere a gran voce le dimissioni del Presidente.

ASSIST – Associazione Nazionale Atlete

 

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