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Huarong e Haixia pilastri finanziari del nuovo Milan cinese

(di Marcel Vulpis) «La lista degli investitori sarà annunciata al pubblico in occasione del closing». Così, nel dicembre scorso, Sino Europe Sports (SES), società-veicolo nata esclusivamente per gestire l’acquisizione del gruppo Ac Milan, ha sgombrato ogni equivoco rispetto ai nomi dei futuri soci cinesi che entreranno nel CdA rossonero, a partire dal prossimo 3 marzo, appena sarà finalizzato il pagamento dell’ultima tranche (da 420 milioni di euro) collegata all’acquisto della società milanese.

Pur tuttavia l’attenzione degli addetti ai lavori si è concentrata su due società asiatiche, che si sono affiancate alla SES, nella raccolta del denaro necessario per la firma di un affare da 720 milioni di euro (inclusa la ristrutturazione del debito pari a 220 milioni). Si tratta di Huarong International Financial Holdings (HIFI) e Haixia Capital Management Co..

Nomi che diventeranno sempre più familiari nell’ambiente rossonero, ma che attualemente sono conosciuti e operativi solo sul mercato della finanza asiatica. HIFI è quotata alla borsa di Hong Kong (HKG), con una capitalizzazione (il controvalore dato dal rapporto tra il prezzo di mercato dei titoli e le azioni rappresentative del capitale sociale) pari 10,263 miliardi di dollari di Hong Kong. Un valore monstre anche se controvalorizzatp nella nostra moneta: 1,25 miliardi di euro. Numeri che confermano la solidità economica della realtà asiatica tra i pilastri primari del nuovo Ac Milan cinese.

Il totale delle azioni HIFI è pari a 3,588 milioni e solo il 33% è stato collocato sul mercato borsistico. Il titolo, dal 1° gennaio 2017, è sceso da 3,01 a 2,81 dollari di Hong Kong, ma, soprattutto, non si fa apprezzare sul mercato per grandi volumi di scambi. I vertici della società, specializzata in brokeraggio finanziario (con particolare attenzione al settore dei prestiti e dell’asset management), vedono in primo piano la figura di Wang Qiang, ammistratore delegato, già top manager di China Southern Securities e direttore generale di China Huarong Shanghai Pilot Free Trade Zone. Lo affiancano il presidente esecutivo Liu Xiaodong, con esperienze precedenti in Ping An Bank (già avvicinato come potenziale investitore nell’acquisto del Milan) e China Citic Bank, oltre a Peng Xuanxiang ex dirigente in China life insurance.

Haixia Capital Management Co., è un fondo di venture capital per lo sviluppo ed investimenti in infrastrutture. Nato nel 2010 come società nell’area del Fujian, la provincia sud-orientale cinese di cui Fuzhou è il capoluogo, è riuscito ad espandersi fino in Francia, tramite acquisizioni nel settore delle coltivazioni e degli allevamenti di pollame. E’ controllato, tra l’altro, dalla stessa provincia di Fujian per il 40% del suo capitale.

Haixia Capital è guidato da Bo Lu, presidente e membro del comitato per gli investimenti del fondo. Prima di approdare im Haixia Capital (dalla metà degli anni Novanta fino al 2013) Lu è cresciuto in Sdic (State Development & Investment Corporation), holding cinese con sede a Pechino attiva negli investimenti nel settore industriale e finanziario. Presenta interessi nel settore della generazione di energia, minerario, porti e trasporto marittimo.

Haixia, partecipata dalla stessa Sdic, oltre che da Fubon Financial e Fujian Investment & Development group, gestisce i suoi investimenti attraverso una rete di fondi “paralleli”: complessivamente più di 14 strutture con asset in gestione per oltre16 miliardi di yuàn, la valuta corrente cinese (equivalenti a 2,20 miliardi di euro). La prossima settimana sarà quella decisiva per conoscere i nomi dei restanti investitori cinesi, che entreranno a far parte del nuovo consiglio di amministrazione, consentendo agli addetti ai lavori di comprendere, fino in fondo, la solidità economico-finanziaria dell’intera operazione nel segno del “dragone”. (fonte: Il Corriere dello Sport)

 

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