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Sportradar lancia un sistema di test antidoping a distanza con tecnologia blockchain

(di Guido Paolo De Felice) – La multinazionale svizzera Sportradar, specializzata in raccolta e analisi di dati sportivi al servizio di bookmaker, federazioni sportive nazionali e internazionali e società di media, ha presentato una innovativa soluzione per supportare il movimento sportivo “pulito”.

Si tratta di un sistema di test in remoto che consentirà alle diverse organizzazioni di raccogliere campioni di controllo antidoping a distanza.

Sportradar ha lanciato la sua unità di servizi antidoping nel 2019 per fornire soluzioni in merito che fossero digitalizzate e basate sull’intelligenza artificiale.

Questa soluzione, definita dall’azienda “veloce, flessibile e sicura”, è ancora più importante se contestualizzata nell’attuale periodo storico, poiché aiuta a risolvere i problemi logistici in corso, relativi alla pandemia globale e non solo.

Applicando una serie di tecnologie digitali alla procedura di raccolta, il Remote Testing System garantisce l’integrità dell’intero processo. La tecnologia blockchain, l’autenticazione a più fattori e un cluster di server per archiviare i dati in modo sicuro sono tutte componenti che fanno parte delle funzionalità di sicurezza del sistema, che consente agli atleti di essere testati in modo più efficiente e meno invasivo.

Sono stati integrati in questo nuovo sistema di test da remoto, altri aspetti come la nuova analisi del respiro esalato, così come l’analisi delle macchie di sangue secco, ampliando ulteriormente la gamma dei test a disposizione delle organizzazioni. Secondo le stime realizzate da Sportradar, il sistema genererà anche risparmi “significativi” sui costi, per quello che si dice sia stato tradizionalmente un settore sottofinanziato.

Secondo quanto affermato da Dominic Mueser, responsabile dei servizi antidoping in Sportradar, “Il Remote Testing System, l’ultimo passo di Sportradar verso il mondo dell’antidoping, non ha l’obiettivo di sostituire i metodi di test tradizionali, piuttosto migliora i metodi esistenti e modernizza il processo in un modo che affronta le realtà di un nuovo mondo post-pandemia“.

Ora, più che mai, è necessario adottare soluzioni tecnologicamente avanzate, agili e flessibili affinché le organizzazioni antidoping possano svolgere efficacemente le loro missioni. Questa modalità di test assicura, inoltre, che gli atleti di tutto il mondo possano essere testati senza la necessità di contatto fisico o protocolli aggiuntivi, che possono essere ingombranti, nel migliore dei casi, o altamente impegnativi, nel peggiore dei casi, al momento attuale”.

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Redazione

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