Il gruppo Bombay Rayon Fashion Limited, che già da maggio aveva preso in "affitto" il ramo d’azienda di Matteo Cambi, fondatore del marchio Guru, ha vinto l’asta d’acquisto della Jam Session, presentando un’offerta di 26,5 milioni di euro. Dalla cifra dovranno probabilmente essere detratti alcuni oneri sostenuti nella gestione dal 6 maggio 2008, data di inizio del contratto d’affitto a oggi.

Fra le detrazioni figurano anche le spese sostenute per l’apertura degli ultimi cinque negozi a marchio Guru e quelle sostenute per gli stipendi e gli arretrati dei dipendenti.

L’offerta d’acquisto degli indiani è arrivata assieme a quella di un’altra società italiana, la cui offerta si sarebbe fermata a 3 milioni. La Bombay Rayon Fashion garantirebbe la permanenza a Parma per almeno due anni della sede della società detentrice del marchio Guru e congelerebbe tutte le attuali gerarchie dell’azienda emiliana.

Il gruppo Bombay Rayon Fashion Limited, che già da maggio aveva preso in "affitto" il ramo d’azienda di Matteo Cambi, fondatore del marchio Guru, ha vinto l’asta d’acquisto della Jam Session, presentando un’offerta di 26,5 milioni di euro. Dalla cifra dovranno probabilmente essere detratti alcuni oneri sostenuti nella gestione dal 6 maggio 2008, data di inizio del contratto d’affitto a oggi.

Fra le detrazioni figurano anche le spese sostenute per l’apertura degli ultimi cinque negozi a marchio Guru e quelle sostenute per gli stipendi e gli arretrati dei dipendenti.

L’offerta d’acquisto degli indiani è arrivata assieme a quella di un’altra società italiana, la cui offerta si sarebbe fermata a 3 milioni. La Bombay Rayon Fashion garantirebbe la permanenza a Parma per almeno due anni della sede della società detentrice del marchio Guru e congelerebbe tutte le attuali gerarchie dell’azienda emiliana.

Dopo il caso Cambi (arrestato e poi trasferito in una comunità per tossicodipendenti) il marchio Guru è diventato di proprietà indiana per 26.5 mln di euro.