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Milan: monte salari da top club, ma l’Europa è ancora lontana

(di Marcel Vulpis*) – Dopo la Juventus con 219 milioni di euro lordi, il Milan (con 140 milioni) è la squadra di “A” che presenta i costi gestionali più elevati. Da un lato è figlio del “gigantismo” della precedente gestione cinese, dall’altro è un passaggio obbligato per tornare velocemente in Champions league, i cui ricavi (soprattutto quelli Uefa collegati alla redistribuzione da diritti tv), da troppo tempo, mancano nelle casse rossonere.

La presenza in Europa league, dopo la sentenza favorevole del TAS di Losanna, è un fatto positivo, ma non è la competizione ideale per far esplodere i ricavi di un top club.

La “rosa” è composta da 29 tesserati con salari sopra la media in tutti i reparti di gioco. 

La stella della squadra è il neo-arrivo Gonzalo Higuain (fino ad un anno fa alla Juventus) con 9,5 miloni di euro netti a stagione, subito dietro Gianluigi Donnarumma con 6 milioni. Completano questo podio i centrocampisti Tiemouè Bayakoko (proveniente dal Chelsea) e Lucas Biglia, cui bisogna aggiungere il difensore italiano Alessio Romagnoli (con 3,5 milioni netti a testa). Il salario medio per calciatore è di 2,4 milioni di euro, superato da 10 componenti della rosa 2018/19.

Higuain superato in guadagni solo da CR7

Higuain è il secondo giocatore più pagato della serie A, dietro solo a Cristiano Ronaldo (la Juventus paga 31 milioni di euro a stagione). Supera di 2,5 milioni anche Dybala (Juventus) fermo a 7 milioni annui.

Il monte salari del Milan, da squadra top di calcio, stride con l’attuale classifica. L’undici di Gennaro Gattuso è provvisoriamente decimo (con 10 punti), anche se il quarto posto (traguardo minimo per accedere alla fase a gironi della prossima edizione di Champions) è lontano appeno tre punti e c’è da giocare il recupero con il Genoa.

Nella fascia 3-3,5 milioni netti a stagione troviamo cinque calciatori (Bayakoko, Biglia e Romagnoli insieme a Suso e Reina a 3 milioni). In un altro gruppo, con stipendi compresi tra 2 e 2,5 milioni di euro, sono inseriti ben 12 tesserati.

Se si scende fino a 1 milione di euro troviamo Antonio Donnarumma, fratello di Gianluigi, con i picchi di Diego Sebastian Laxalt e Cristian Eduardo Zapata, entrambi in area 1,7 milioni netti. Fanalino di coda per il ceco Stefan Simic (fino ad un anno fa al Crotone) e Alessandro Plizzari (ex Ternana), rispettivamente a 300 e 200 mila euro a stagione.

Gattuso a caccia della Champions e di uno stipendio top

Tra le particolarità di questa stagione vi è la posizione di Gattuso. Incassa 2 milioni di euro netti, ovvero quanto Andrea Bertolacci, Giacomo Bonaventura, Andrea Conti, Mateo Pablo Musacchio e Ivan Strinic, fuori ampiamente dalla classifica dei primi dieci salari rossoneri per importo annuo. Più in generale, il contratto del dirigente calabrese è il quinto assoluto nella classifica degli allenatori di serie A.

La voce salari pesa sul bilancio

Nell’analisi del semestre 1° gennaio-30 giugno 2017 la voce “salari e stipendi” pesa in misura significativa. Nel complesso emerge un costo di 59,80 milioni di euro, anche se messo a confronto con lo stesso periodo del 2016, è nettamente inferiore (144,55 milioni). Considerando anche gli oneri sociali e i trattamenti di fine rapporto si è arriva a poco più di 63 milioni di euro, ma è chiaro che gli azionisti di controllo del brand Milan dovranno continuare a monitorare, per evitare nuove spese fuori parametro, soprattutto nell’ottica delle regole del Fair Play Finanziario targato Uefa. (fonte: Tuttosport/speciale “I Conti in Tasca”).

* direttore agenzia Sporteconomy.it

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Marcel Vulpis

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