Serie A - Serie B

Merchandising – La strategia dell’SSC Napoli

Interessante esclusiva con il direttore responsabile dell’agenzia di stampa www.sporteconomy.it, Marcel Vulpis, che ha approfondito con Tutto Napoli tutti i temi inerenti la nuova società partenopea in attesa del ritorno nel calcio d’alto livello. Direttore, partiamo dal tema che più tiene in ansia i tifosi: come finirà la vicenda dei diritti televisivi e se quindi sarà "Sky" ad accompagnare i partenopei e su quali cifre?"Conoscere la cifra esatta che Sky può pagare al Napoli per la prossima stagione è, ancora oggi, molto difficile. Possiamo però rincuorare i tifosi azzurri ricordando che una pay-tv come Sky non può perdere un bacino di tifosi come quello del club partenopeo. Sarà solo questione di tempo, ma alla fine si arriverà ad una positiva conclusione dell’intera faccenda. Credo che un braccio di ferro tra le due società non serva a nessuno. Le sentenze di Calciopoli e il probabile slittamento dei campionati può servire a recuperare altro tempo per una più serena e comune decisione". La B ottenuta sul campo, ma cos’altro ha rappresentato il 2005 per il Napoli? "Un’occasione per il binomio De Laurentiis-Marino per consolidare la società e costruire le fondamenta per un rapido ritorno in "A", che aspetta da troppi anni una città del calibro di Napoli. Così come è già successo con il Palermo, dimostrando per chi avesse dubbi che determinate piazze (come appunto Palermo e ancor più Napoli) hanno fame di calcio. Bisogna solo creare i presupposti giusti (coniugando sport e marketing) per soddisfare questa fame". Acqua Lete, Diadora, campagna abbonamenti attesissima e spazi pubblicitari, si è riscoperto dopo vari anni la potenza di chiamarsi Napoli? "Il valore del marchio Napoli, in Italia così come all’estero, non si discute. La società azzurra è da sempre ai primi posti della classifica per numero di tifosi, superando spesso fan-base molto più blasonate (sotto il profilo dei titoli vinti). Il problema però è sempre lo stesso e non riguarda solo il Napoli. Parlare di marketing sportivo sta diventando la nuova moda del momento, ma dalle parole ai fatti concreti ci passa il mare. Sono anni che si parla di incredibili opportunità, per esempio, legate al merchandising. Ma cosa è stato fatto fino ad oggi? Ben poco. Ripeto, questo non è un problema esclusivo del brand "Napoli". Un dato puo’ aiutare a capire quanto siamo lontani in Italia dai numeri presenti invece all’estero. Solo il 5-10% della fan base (il bacino di utenza) acquista capi ufficiali del merchandising della propria squadra. Ciò può aiutarci a capire le enormi potenzialità di alcuni team, anche blasonati. I marketing manager dei club italiani non riescono pertanto a dialogare nei modi corretti con la tifoseria e soprattutto non riescono a portare il tifoso allo store. Questo discorso può essere allargato ulteriormente se parliamo di sponsorship. Qui c’è un vero e proprio effetto marmellata. Troppi spender, troppi cartelloni bordo campo, poca exposure per tutti. Anche i marchi sponsor di maglia stentano a rimanere "memorizzati" dai tifosi. Anche questo dovrebbe far capire che è tempo di cambiare e di seguire i modelli tedeschi e inglesi, dove il numero dei partner è contingentato per assicurare la massima exposure allo jersey-sponsor". La società di De Laurentiis ha intenzione di creare anche un tv e una radio ufficiale della società, ma l’obiettivo e raggiungere con il merchandising i milioni di tifosi all’estero. "L’idea di raggiungere milioni di tifosi all’estero è correttissima, ma ripeto da troppi anni sento ormai promesse incredibili a tutti i livelli, ma, poi, i risultati non sempre confermano le attese. La radio e la tv ufficiale sono due strumenti di veicolazione dei progetti (non solo sportivi) del Napoli ed un’ottima opportunità per intercettare la tifoseria, da sempre legata alla squadra e alla società. Bisogna capire le tempistiche di questa operazione e soprattutto quanto la società destinerà a questa iniziativa". Un pensiero anche al campo, promozione diretta o play-off l’obiettivo tenendo conto delle big seppur con una penalizzazione? "Big "penalizzate" (e già la parola fa capire che non sarà facile e in tempi brevi recuperare) a parte credo che il Napoli possa tranquillamente giocarsi tutte le sue carte anche per una promozione "diretta". In ultima analisi è tra le società in grado di entrare dalla porta centrale nei play off per la A".

fonte: TUTTONAPOLI 

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Marcel Vulpis

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