Mediapro contesta attraverso un comunicato l’assegnazione al binomio HBS/TSA: “Scelta incomprensibile, il nostro era il miglior progetto”
Mediapro non ci sta. Dopo l’annuncio da parte di LaLiga dell’assegnazione a HBS (Host Broadcast Services) e Telefónica Servicios Audiovisuales (TSA) del contratto per la produzione audiovisiva delle partite di Primera e Segunda División, la società catalana ha reagito con fermezza, annunciando ricorso e riservandosi di intraprendere azioni legali.
Secondo Mediapro, la decisione della Liga sarebbe priva di trasparenza e fondata su criteri discutibili. “La nostra proposta era la più competitiva sia dal punto di vista economico che tecnico,” ha dichiarato il gruppo in una nota. “Abbiamo offerto il costo più basso per LaLiga e i suoi club, rispettando — e in molti casi superando — i requisiti tecnici richiesti.”
Tra i punti di forza del progetto presentato da Mediapro, figura un’infrastruttura già radicata e operativa su tutto il territorio spagnolo, con oltre 20 unità mobili ad alta definizione, una rete capillare di studi di produzione e personale altamente qualificato con esperienza pluriennale nella gestione di eventi sportivi di portata globale. Mediapro ha infatti curato per anni la produzione di tutte le gare della Liga, diventando uno dei partner strategici più importanti del calcio spagnolo.
L’azienda rivendica anche una lunga esperienza nella produzione internazionale, avendo lavorato in qualità di host broadcaster per eventi come la FIFA World Cup, la Copa Libertadores e la Copa Sudamericana. La società contesta inoltre la “narrazione” secondo cui HBS sarebbe il produttore dietro eventi come UEFA Champions League e Coppa d’Africa, sottolineando come in molte occasioni la realizzazione concreta sia stata affidata proprio a Mediapro.
Il gruppo catalano critica apertamente anche la scelta di affidare il progetto a una compagnia svizzera come HBS, “priva di infrastrutture in Spagna e senza esperienza diretta in campionati nazionali di primo livello.” A questo si aggiungono, secondo Mediapro, irregolarità nella procedura di selezione: scadenze modificate in corsa, ritardi ingiustificati e comunicazioni giudicate parziali.
“La decisione appare arbitraria e in contrasto con l’interesse dei club e dei tifosi,” si legge nel comunicato. “Abbiamo costruito una proposta solida, moderna, fondata su tecnologie di ultima generazione e su un know-how specifico nel calcio spagnolo, e ci auguriamo che venga fatta chiarezza quanto prima.”
Al momento, LaLiga non ha rilasciato commenti ufficiali sulle accuse mosse da Mediapro. Ma è evidente che la questione sia destinata ad allargarsi, forse anche nelle aule dei tribunali, mentre si apre un nuovo capitolo nella gestione della regia televisiva del calcio spagnolo.
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