L’Unione Europea accende i riflettori sulle scommesse sportive

L’Unione Europea accende i riflettori sulle scommesse sportive

“La ricerca dimostra anche che esistono mezzi più efficaci per preservare l’integrità dello sport. La lotta alla corruzione richiede maggiori sforzi e cooperazione a livello internazionale”, ha chiarito Khalid Ali, segretario generale dell’European Sports Security Association (Essa) che proprio assieme all’Egba ha siglato un accordo con il Cio per condividere i dati e le informazioni raccolte dall’Integrity Betting Intelligence System (Ibis). 

Soddisfatto anche Clive Hawkswood, Chief Executive della Remote Gambling Association (Rga) che ha chiarito: “Questo studio è molto importante e ci auguriamo che la Commissione europea prenda atto delle sue conclusioni, che condividiamo pienamente e che dovrebbero coinvolgere tutte le scommesse sportive”. 

“Le scommesse sportive da sole non possono salvaguardare lo sport. L’Ue dovrebbe incoraggiare gli Stati a prendere a modello il sistema francese, dove gli organizzatori di eventi sportivi possono usufruire di una parte dei profitti derivanti dalle scommesse”. Lo ha sottolineato Maarten Haijer, Segretario Generale dell’European Gaming and Betting Association (Egba), commentando la ricerca “Diritti degli organizzativi sportivi in Europa” condotta dall’istituto olandese TMC Asser Instituut e presentata ieri. Lo studio propone uno schema per garantire agli organizzatori di eventi sportivi di usufruire di una parte dei profitti derivanti dalle scommesse e una struttura di distribuzione centralizzata per assicurare allo sport una parte delle scommesse.  

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Marcel Vulpis

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