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Lotta alla pirateria: 5 milioni di utenti italiani rischiano pene e multe pesanti

Una tempesta perfetta si è abbattuta sul mondo della pirateria audiovisiva. Una vasta operazione internazionale, ribattezzata appunto “The Perfect Storm”, ha coinvolto, negli ultimi giorni, 19 paesi, tra cui l’Italia (strategico l’intervento del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza), portando all’oscuramento di 5.500 siti illegali di live streaming e canali Telegram (social media molto diffuso nell’Europa dell’Est), che diffondevano, in modo fraudolento, contenuti multimediali (tra cui gare di diversi campionati di calcio) protetti da copyright in tutto il mondo.

Sono stati confiscati beni equivalenti a 10 milioni di euro nei confronti dei 23 indagati appartenenti all’organizzazione che gestiva questo business illecito.

Oltre 50 milioni gli utenti della platea mondiale dello streaming illegale, di cui 5 milioni solo nel nostro paese. Lo scenario italiano, con riferimento al calcio, è da tempo attenzionato da Lega Serie A e dai principali broadcaster (in prima fila Sky e Dazn).

Si stimano ogni anno 21 milioni di atti di pirateria nel settore dello sport live, con football (3 “pirati” su 4), Formula Uno, Motomondiale e tennis tra i format più seguiti attraverso modalità non ufficiali.

Quello che è emerso in questa operazione è, ancora una volta, un business illecito legato alla pirateria audiovisiva, ben ramificato ed altamente remunerativo” ha spiegato Federico Bagnoli Rossi, segretario generale Fapav (Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali). “I dati rivelati dalla Guardia di Finanza confermano la gravità di un reato, spesso percepito dal grande pubblico come un qualcosa di immateriale. Nella realtà ci troviamo di fronte a criminali informatici, che, con le loro azioni, vanno ad alimentare quell’economia del sommerso che genera danni non al solo settore audiovisivo ma all’economia italiana in generale. Un mancato guadagno quantificabile in oltre 1 miliardo l’anno, oltre alle perdite legate all’evasione fiscale e al Pil”.

La Fapav riunisce 45 associati, tra cui, in ambito sportivo (direttamente e/o indirettamente), la stessa Lega calcio Serie A, Sky, Mediaset, Dazn. Al suo interno come consiglieri delegati Egidio Viggiani, direttore del gruppo del finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar e Luigi De Laurentiis, produttore cinematografico e presidente della SSC Bari (in Serie C in questa stagione).

Le tecnologie sono ormai evolute, ma anche la stessa criminalità informatica si è raffinata. Non possiamo farci trovare impreparati e dobbiamo alzare sempre più l’asticella della lotta alla pirateria, soprattutto in un momento come quello attuale in cui l’economia italiana è in forte difficoltà a causa delle conseguenze legate all’emergenza sanitaria” ha sottolineato il segretario generale Fapav. “Gli strumenti a disposizione ci sono e vanno potenziati così da sostenere la ripartenza del settore in un momento così delicato. Tra le priorità individuate è necessario rafforzare i poteri dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, recepire in Italia la direttiva copyright, rendere più tempestive le collaborazioni internazionali, senza tralasciare le attività educational e di sensibilizzazione”. 

Attraverso l’operazione “The Perfect Storm” sono stati colpiti i vertici dell’organizzazione internazionale che vendeva contenuti Iptv (sistema di trasmissione di segnali tv su reti informatiche, in particolare su Internet) illegali, ma a cascata rischia anche la rete dei reseller (i rivenditori) e gli stessi clienti, con pene comprese tra 6 mesi e 3 anni di reclusione, oltre ad una multa salata (si parte da 2.500 per arrivare fino a 25.800 euro). Il semplice possesso del device (dispositivo), fisso o mobile, usato per ricevere il segnale, costituisce un reato penale. Per questa ragione la Guardia di Finanza ha oscurato i siti illegali reindirizzando gli utenti ad una pagina che li avverte dei rischi commessi e delle pene previste dalla normativa.

 

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Redazione

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