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L’intervento di Andrea Agnelli (Juventus FC) all’assemblea degli azionisti. Il marchio Juve su Instagram più forte di Gucci

Di seguito l’intervento integrale di Andrea Agnelli, presidente Juventus FC (nella foto in primo piano), in occasione della Assemblea degli azionisti, tenutasi oggi alla Continassa. 

«…Quest’oggi l’assemblea è stata virtuale per le normative vigenti del virus. Era l’ultimo giorno utile per convocarla in questo modo, ma vista la curva abbiamo preferito così. Altre società quotate lo hanno fatto nelle prossime settimane, ma nello stesso modo. Il mio pensiero va a tutte le persone coinvolte, al personale sanitario e chiunque lavori negli ospedali. Il 19/20 è stato agrodolce: abbiamo ottenuto grandi risultati e delusioni inaspettate. Dal punto di vista finanziario abbiamo attuato un aumento di capitale da 300 milioni a gennaio per mantenere competitività sportiva e per altri motivi. Quando penso al campo non posso che fare i complimenti a Nedved, a Paratici – in bolla dopo il caso di positività di McKennie – e a Federico Cherubini. Il raggiungimento del 9° scudetto non ha trovato il giusto riconoscimento da parte nostra, dei tifosi e degli addetti ai lavori. Soltanto tra qualche anno ci renderemo conto di cosa significa….Ci sono state anche delusioni: abbiamo perso due finali e ci brucia ancora e siamo stati eliminati agli ottavi di Champions League. Questo non ci ha soddisfatto. Fuori dal campo stavamo ottenendo risultati al passo con le aspettative. I ricavi dalle sponsorizzazione hanno raggiunto i 130 milioni, al 30% superiori ai diritti televisivi domestici.Il marchio Juve su Instagram è diventato il primo marchio made in Italy superando Gucci ed ora gli è 2 milioni avanti. Abbiamo un’enorme platea di follower virtuali. Nelle mie molteplici vesti ho interloquito per la ripresa dell’attività nel mese si maggio e poi ci siamo riorganizzati internamente. Ci siamo perfezionati nella razionalizzazione dei riporti. Da tre a due aree: c’è un’Area Footbal affidata a Fabio Paratici e un’Area Business affidata a Stefano Bertola. Giorgio Ricci continuerà a ricoprire la carica di Chief Revenue Officer, Federico Cherubini assume la carica di Football Director. Le due Aree faranno capo a me e Nedved. Poi ci siamo concentrati sull’emergenza Covid, a livello di adempimento di protocolli. Abbiamo grosse responsabilità nei confronti della società. Va riconosciuto al calcio e in particolare alla Serie A. Abbiamo circa 4.000 persone che sono sottoposte a screening continuo. Questo comporta un investimento importante da parte del club, ma questo è il modo che abbiamo per tutelare la nostra attività. A differenza di Google o Eni non possiamo fare smartworking. Il mio ringraziamento formale ai ministri Spadafora, Speranza e Boccia, al presidente Gravina e alle Leghe che hanno lavorato di concerto per individuare un protocollo. Marzo a aprile sono stati mesi intesi per me, di concerto con Uefa, FIF e tutte le altre leghe. Essere riusciti a portare a termine quasi tutte le principali competizioni europee è un grande risultato. È evidente che c’è anche una valenza economica per portare avanti le competizioni, altrimenti non abbiamo accesso alle voci dei conti economici, il sistema così diventa insostenibile. Abbiamo delle stime che iniziano ad essere più precise, di maggiore attualità rispetto all’Assemblea dell’Eca di un mese fa. Gli impatti di questa situazione a livello di sistema calcio li potremo osservare in autunno 2021. In parte incidono da marzo a giugno, in parte su ciò che viviamo adesso e non sappiamo come andrà a termine. Da un best scenario a un worst scenario, ci porta dal 20% al 50% di pubblico da gennaio a maggio e giugno. Abbiamo così una perdita di fatturato di 3,2 miliardi o 3,9 miliardi. In termini di accordi abbiamo un impatto di 1,2/1,5 miliardi. Sulla revisione per gli accordi dei diritti tv fino a 1 miliardo di impatto. C’è un’ulteriore voce peggiorativa, su utili e perdite, dai -6.5 miliardi a -8 miliardi. Se c’è un recupero di costi, dall’altra c’è tutta l’attività del mercato stimato dai 2,5 miliardi ai 3 miliardi. In questa finestra abbiamo visto come tutti i mercati abbiano perso una grossa fetta di questi trasferimenti, tolta l’Inghilterra. Il calendario è congestionato in una situazione normale, oggi lo è di più. Ipotizzare di rimandare una partita significa sapere di non poterlo fare. Solito discorso quando si andrà a scadenza del calendario approvato da Fifa. Oggi vediamo valutazioni importanti e vediamo in casa con i diritti tv che valutano circa 15 miliardi, il 10% di questa per 1 miliardo e mezzo. Di ieri la notizia che il Texas Pacific Group, vecchi proprietari della Ducati, avrebbero fatto offerta per rilevare seconda Lega inglese. Teniamo in considerazione quello che è stato il progetto della Premier, il Project Big Picture, cioè una governance del sistema inglese per la ridistribuzione dei diritti televisivi. Emerge appetito da parte degli operatori verso la governance ed è elemento di grosso conforto in questo preciso momento. Abbiamo dato prova di una grandissima serietà, di una grandissima convergenza finché non abbiamo ripreso attività. Vale a livello internazionale, ma anche a livello nazionale dove la federazione con le altre leghe e i club, con l’assocalciatori, hanno fatto tutto ciò che serviva per far ripartire l’industria. Aveva un comparto economico estremamente importante, il sistema ne uscirà rafforzata e con uno spettacolo ancora più appetibile. Quelli di oggi e quelli di domani».

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