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L’Arsenal dichiara di avere 200 milioni di euro di liquidita’ per fare mercato e le italiane? Il pericoloso rapporto dei club con gli istituti di credito.

Quello che colpisce in questa dichiarazione è la tranquillità economico-finanziaria del dirigente britannico, che si sente forte di un tesoretto sicuramente da utilizzare per la finestra attuale di calciomercato, ma da utilizzare nel proseguo della stagione per dare stabilità ai conti dell’Arsenal. Mi piacerebbe fare una domanda provocatoria a tutti i club italiani di serie A: “Ma qual è la liquidità attuale sui vostri conti correnti?”. Li sfido a fare dichiarazioni simili a quelle di Harris, ma sono altrettanto certo che a questa domanda non seguirà alcuna risposta, perché i conti correnti dei club italiani sono quasi tutti a “debito” (a parte qualche rarissima eccezione).

Da tempo come agenzia Sporteconomy poniamo l’attenzione sulla sostenibilità economica nel calcio tricolore. Giusto avere rapporti con banche che possono aiutare le proprietà dei club a gestire aziende complesse come le società di calcio, che hanno, proprio in occasione del calciomercato, uscite importanti per acquisire la professionalità di calciatori (top player o presunti tali), ma i presidenti devono tornare ad “investire” nelle società, non possono continuare a “giocare” con i soldi delle banche. Perché, poi, situazioni come quelle dell’AS Roma dell’era Sensi, dove la trattativa di cessione agli americani fu portata avanti proprio dalla banca (Unicredit group) che vantava crediti nei confronti dell’impero Sensi, potrebbero diventare la normalità in un prossimo futuro. Provare per credere!


(di Marcel Vulpis) – Mi hanno colpito, nel silenzio generale dei media, le dichiarazioni di Philip Harris, direttore generale dell’Arsenal (club di Premier league inglese). 

Il manager dei Gunners intervistato dal quotidiano britannico “Daily Mail” ha parlato della disponibilità economica del club: “I soldi erano pochi quando ci siamo trasferiti all’Emirates, ma adesso abbiamo molta più libertà di manovra: nel nostro conto in banca ci sono più di 200 milioni di euro e ipoteticamente potremmo comprare qualunque giocatore del mondo a parte Messi e Cristiano Ronaldo. Ad oggi però non ci sono piani di investire sul mercato, a meno che Wenger non riesca a trovare campioni del calibro di Mesut Ozil e Alexis Sanchez. Ci ha presentato una lista e tra i nomi c’è anche quello di un grande attaccante: se il manager ci darà l’ok, siamo disposti a mettergli a disposizione una cifra record per ingaggiarlo. Il problema è che la sua attuale squadra non ha bisogno di vendere e quindi dobbiamo aspettare che trovino un sostituto all’altezza”. 

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Marcel Vulpis

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