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La vera storia della sleeve sponsorship di IC Markets andata in fumo con l’Inter. Il 14 aprile 2021 le parti davanti al Tribunale di Milano

In questi giorni sono stati pubblicati (da diversi portali) diversi elementi sul caso della sleeve sponsorship andata in fumo tra IC Markets, piattaforma di trading online australiana, e l’FC Inter.

Sporteconomy ha ricostruito l’intera querelle e da oggi inizia a spiegare cosa è realmente successo e soprattutto cosa sta per accadere (a partire dai prossimi mesi). Nella realtà, al di là della storia che racconteremo, è incredibile che un club di calcio del livello dell’Inter sia arrivato alla “rottura” dei rapporti commerciali con un colosso finanziario di questo livello. Un autogol commerciale mai visto, considerate le problematiche economiche del mondo del calcio in questa fase di pandemia. L’accordo era su base triennale e si sarebbe arrivati a superare anche i 15 milioni di euro in caso di raggiungimento di alcuni obiettivi sportivi.

Lo scorso 11 giugno infatti viene firmato dalle parti un contratto di “global sponsorship“, il format commerciale più importante all’interno dell’operazioni di sponsorship del club nerazzurro. Il 1° luglio 2020 IC Markets, che doveva pagare, per il primo anno di accordo, 4,5 milioni di euro, bonifica, su un conto italiano, una 1a tranche di 2,5 milioni di euro, senza però ricevere immediatamente visibilità, come qualsiasi accordo commerciale prevederebbe in questi casi. Fatto singolare, perché dal monitoring delle immagini video anche allo stadio, questo elemento non appare in alcun modo nelle settimane successive (anche su altri tools di marketing). Nonostante tra l’altro l’annuncio su alcuni siti della chiusura ormai fatta di un accordo triennale.

Da qui in poi scoppia una querelle legale ancora in atto, che vedrà le parti presentarsi davanti al giudice sezione imprese del Tribunale di Milano il prossimo 14 aprile 2021. Nella realtà, a differenza di ciò che è stato scritto su altri portali, è IC Markets che ha citato in giudizio l’Inter Media S.p.A. (società che gestisce i contratti di sponsorship del club) non il contrario. Ciò non significa che il colosso australiano sia dalla parte della ragione (si parla di presunte inadempienze degli obblighi contrattuali e di eventuali azioni in malafede, oltre a richieste di risarcimenti danni), ma certamente non è l’Inter ad averli citati in giudizio. Questo per la correttezza della cronaca giornalistica.

Sono accuse certamente pesanti e l’FC Inter avrà modo nelle sedi competenti di difendersi al meglio. L’unico aspetto inconfutabile è che la perdita di un partner internazionale di questo livello non è una medaglia da apporsi sulla giacca. 

 

“IC Markets ha citato in giudizio Inter Media S.p.A (società del gruppo Inter che gestisce i diritti di sponsorizzazione del club) avanti al Tribunale di Milano affinchè lo stesso dichiari che Inter Media ha inadempiuto i propri obblighi contrattuali e agito in malafede e, pertanto, al fine di vedere Inter Media condannata alla restituzione della somma di Euro 2.500.000,00 (due milioni cinquecentomila/00) già corrisposta da IC Markets a titolo di corrispettivo per il contratto di sponsorizzazione. L’udienza si terrà il 14 aprile 2021 avanti al Tribunale di Milano – Sezione Imprese. IC Markets, separatamente, ha fatto pervenire ad Inter Media due distinte richieste di risarcimento dei danni sofferti per perdita di chance e in conseguenza della violazione degli obblighi contrattuali di confidenzialità gravanti in capo alla società del gruppo Inter.

Secondo quanto risulta a Sporteconomy, IC Markets è assisitita dagli avvocati Massimo Donna e Chiara Bianchi, rispettivamente partner e counsel dello studio Paradigma – Law & Strategy“.
L’FC Inter invece si sarebbe affidata a Linklaters, società multinazionale di studi legali (specializzata nel diritto finanziario) con sede nella Città di Londra e 30 uffici in 20 Paesi tra Europa, Africa, Americhe, Asia-Pacifico e Medio Oriente. 
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