Punto e a Capo

La Cina alla conquista dell’Europa

Le Olimpiadi, un grande evento sportivo, sono oggi dominate dalla affannosa ricerca di sponsor per sostenere costi organizzativi sempre più alti. Ma che significato hanno i giochi olimpici per le città candidate ad ospitarli? Parigi e Londra per esempio non hanno certo bisogno di farsi conoscere dal grande pubblico,  vogliono dare però di sè, in caso di assegnazione nel 2012, una immagine moderna ed efficiente, in grado di realizzare e gestire un evento sportivo e mediatico. Per la Cina invece le olimpiadi di Pechino 2008, oltre alle legittime aspirazioni di successo sportivo e organizzativo, vogliono essere la possibilità di ottenere dalla comunità internazionale un riscatto politico e il trampolino di lancio per le aziende cinesi finora relegate a ruoli comprimari nel mercato internazionale. Pechino 2008 insomma può diventare un grande “spot” per dare visibilità all’industria cinese, ricca e disposta a pagare, per accreditarsi nel mondo, cifre sbalorditive in sponsorizzazioni. In un periodo in cui le aziende europee sono attente ai costi e tagliano la pubblicità in tutte le sue forme, sponsorizzazioni comprese, sta per apparire sul mercato europeo un nuovo giocatore poco conosciuto, ma con le idee formidabilmente chiare: pagare per farsi conoscere. Quale migliore occasione si poteva presentare ai “big spender” della Repubblica Popolare che non lo sport europeo, sempre alla ricerca spasmodica di soldi e seguito in televisione da un pubblico vastissimo desideroso di comprare prodotti a basso costo come quelli cinesi? Non ci potremmo stupire insomma se tra qualche anno sulle maglie di Real Madrid e Juventus dovesse apparire il logo della Bird (compagnia telefonica ) o della Tsingtao (birra cinese) o della Lenovo (computer) già conosciuta in Europa per la sua presenza a Torino2006. E le aziende europee? Ci faremo conquistare dall’invasione cinese o reagiremo alzando un muro di protezione? Non sarà facile resistere all’ “attacco” delle tigri asiatiche che supportati dal loro Governo potrebbero davvero sbaragliare la concorrenza in poco tempo, sia in tema di sponsorizzazioni che di quote di mercato industriale. Nel frattempo vediamo cosa sapranno fare in casa loro, a Pechino, poi decideremo se iniziare a preoccuparci.

 

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Marcel Vulpis

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