Calcio.Internazionale

Il pensiero di Fabio Tavelli sui manager italiani ed euopei di calcio…

(di Fabio Tavelli – Il Giornale di Brescia – 13 aprile 2013) – “I migliori dirigenti (di calcio) al mondo sono quelli del Manchester United. Diciamo della Premier League in generale. Pochissimi sanno che faccia hanno, a stento i tifosi ne conoscono i nomi e nessuno di loro si sognerebbe mai di esternare copiosamente prima e dopo le partite. Qualcuno ha mai sentito la voce, dico la voce!, non un’intervista cartacea, del signor Roman Abramovich? Vi risulta che qualche membro del Tottenham o del Liverpool si faccia intervistare prima delle partite degli Spurs o dei Reds? Non accade, statene certi. Ad altre latitudini invece la moda è diversa. I dirigenti diventano delle star, i presidente si fermano a parlare con frotte di cronisti ormai armati anche solo di smartphone (provate un giorno a stazionare sotto la Saras a Milano. Non farete fatica a individuare l’ingresso, basterà accodarsi alla calca di telecamere e microfoni. Mettetevi lì con il vostro telefonino e registrerete un’intervista con il presidente dell’Inter. Senza che nessuno vi chieda nulla). Non arrivo ad associare la loro popolarità al fatto che alcuni di loro possono essere oggetto di lazzi (nella migliore delle ipotesi) nelle tribune. Questo certamente no e dobbiamo difendere il diritto di Galliani, o di chicchessia, di andare in trasferta a seguire la propria squadra dove meglio crede. Noi che stiamo in tv ci difendiamo dicendo che “i tifosi devono sapere” e quindi è giusto che i dirigenti parlino. In realtà queste interviste sono più utili a noi che ai tifosi, che non so quanto siano stati lieti (parlo in questo caso di quelli della Juve) di sentir dire a Marotta che “il Bayern vince perchè puo’ permettersi di spendere 40 milioni di euro per Javi Martinez”. Detta da colui che cifre del genere le ha spese per prendere uno che si chiamava come Martinez (questo si chiama Jorge e ora è in prestito al Cluji) ma che a gennaio venne spedito al Cesena per la disperazione..o che prese insieme Elia e Krasic…per tacer di quanto a bilancio costano Asamoah e Isla…o vogliano parlare del fondamentale arrivo di Anelka…no, dico, parliamone pure…Un bel tacer non fu mai scritto, vergo’ indelebilmente un omonimo del centrale del Bayern Monaco (Dante). Ovviamente gli esempi coprirebbero lo spazio di questa rubrica fino alla fine del campionato (non questo, almeno i prossimi tre). Hanno ovviamente diritto di dire quello che vogliono e di dirlo sempre e comunque, i nostri dirigenti. Ricordiamoci solo che sono gli stessi che hanno bocciato uno innovativo come Abodi per tenersi il cardinal Beretta alla guida della Lega. Sono gli stessi che riempiono le rose di giocatori inutili, dei quali non riescono poi a liberarsi. E non paghi di questo si lamentano pure, adducendo l’impossibilità di arrivare ai “top players” per colpa del fatto che non riescono a vendere gli esuberi che loro stessi hanno creato.
Il Bayern Monaco ha un rosa tre attaccanti centrali (Mandzukic, Gomez e Pizzarro). La Juventus cinque. Ed anche se non lo mettono nemmeno più sul sito tra i componenti della rosa hanno a libro paga anche Vincenzo Iaquinta. Parliamo di qualche milione di euro. Fate voi”.
Pubblichiamo un interessante “fondo” di Fabio Tavelli (volto storico di “SkySport24”) apparso, questa mattina, sul quotidiano “Il Giornale di Brescia” sul tema del confronto delle managerialità presenti nel calcio (italiano ed europeo). Un pensiero, che, come redazione di Sporteconomy condividiamo in pieno. 

Previous post

Marketing - Vitesse a supporto del Garda Trentino

Next post

Media - Novanta Minuti su Raisport1 taglia il traguardo delle 100 puntate

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *