Il Newcastle Utd piace ad un fondo sovrano saudita: offerta da 400 milioni di euro
(di Lorenzo Vulpis) – Il principe saudita Mohammed bin Salman ha deciso di investire, in misura massiccia, nel mondo dello sport (a partire dal calcio internazionale). Nello specifico un fondo sovrano del regno (legato proprio al principe ereditario) è interessato al brand Newcastle United (club di English Premier League). L’offerta economica è in area 403 milioni di euro (un rumour per il momento non confermato dal proprietario della squadra il britannico Mike Ashley). Nel 2007 lo stesso Ashley aveva acquistato la squadra per 135 milioni di sterline.
L’Arabia Saudita, da un paio d’anni, è molto interessata al prodotto calcio. Le ultime due finali Supercoppa italiana, ad esempio, sono state giocate a Riyad e Gedda grazie ad un accordo “strategico” tra la Lega calcio di Serie A e la General Sport Authority dell’Arabia Saudita (circa 22 milioni di euro nell’arco di 5 anni per l’organizzazione di ben 3 edizioni). Un accordo similare è stato siglato con la Liga spagnola: sempre 5 anni per un totale di 200 milioni di euro.
L’operazione, dal chiaro “profumo” calcistico, segue, tra l’altro, la quotazione borsistica del colosso del petrolio saudita Aramco, con una raccolta del valore di 25,6 miliardi di dollari. L’interesso del governo di Riyad è utilizzare le ingenti risorse economiche a disposizione in settori totalmente diversi dal cosiddetto “oro nero”.
L’ingresso nel mondo dello sport è funzionale anche a recuperare in termini di immagine su scala internazionale. Non si è ancora spenta infatti la eco per la morte del giornalista-scrittore saudita Jamal Khashoggi (trucidato con la forza nel consolato saudita di Istanbul per le idee espresse sul Washington Post), così come i principali diritti umani sono costantemente oggetto di violazioni, secondo le segnalazioni delle principali organizzazioni umanitarie internazionali. Il calcio, lo sport in generale, come “soft power” e il peso dei budget a disposizione dei sauditi sta attirando leghe europee e club di calcio, alla ricerca di una sostenibilità economica grazie proprio al supporto di risorse/liquidità fresche.
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