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Il comune di Roma sull’orlo di una crisi amministrativa oltre che politica


(di Marcel Vulpis) – E’ un percorso ad ostacoli la consiliatura targata Ignazio Marino, sindaco di Roma, da poco più di due anni. E’ notizia di oggi delle dimissioni di Silvia Scozzese, assessore al Bilancio di Roma Capitale. E’ l’ottavo membro di giunta a dimettersi più o meno spontaneamente. Entro 48 ore Marino dovrà procedere ad un rimpasto presentando in aula Giulio Cesare il nome di un nuovo assessore. Pochi giorni fa le dimissioni del responsabile dei Trasporti (Guido Improta), non senza polemiche e dichiarazioni finali al vetriolo, da parte dello stesso Improta. E’ chiaro che ci troviamo di fronte ad un progetto politico che vive di precarietà, giorno dopo giorno, senza che lo stesso sindaco riesca a trovare un punto di equilibrio e i continui servizi giornalistici sulle reti di Stato (in primis il TG1 Rai) confermano come anche mediaticamente Marino stia perdendo come alleato il mondo dei media. Il tema più grave è quello del degrado in cui versa la città Eterna, ma anche sul terreno dei campi profughi e nomadi (spesso abusivi) la polveriera è già esplosa più volte. Senza dimenticare le due ondate di arresti e di indagati messi in campo dall’AntiMafia nell’ambito dell’operazione “Mafia Capitale” (si attende tra l’altro la relazione del Prefetto Gabrielli su questa indagine). In tutto questo due grandi progetti sportivi: la candidatura di Roma2024 e il futuro stadio dell’AS Roma il cui progetto sta per finire sul tavolo altrettanto bollente di Nicola Zingaretti (presidente della regione Lazio). Fermo restando la positività delle due operazioni ci chiediamo: ma come è possibile portarli avanti (entrambi) con qualche possibilità di successo se continueremo ad appoggiarci politicamente su una municipalità che è un vero colabrodo (gli articoli del New York Times per quando severi fotografano una realtà vera, certamente non le “favole”). Forse è arrivato il tempo di un commissariamento e di elezioni nella primavera del 2016, con un sindaco che conosca meglio questa area metropolitana e intenda iniziare a gestirle senza proclami ad effetto (come la inutile chiusura dei Fori Imperiali – che ha creato solo problemi economici agli operatori del distretto) tutte le problematiche più urgenti (tra queste il fallimento “tecnico” dell’ATAC e le disfunzioni continue presenti in tutte le linee della Metro). 


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Marcel Vulpis

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