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Giro d’Italia: “torta” economica da 40 milioni di euro

Nel 2020 partenza da Budapest, con l’Ungheria tra gli sponsor della corsa “rosa”.

(di Marcel Vulpis)* – Cresce il format economico-sportivo del Giro d’Italia, il cui valore stimato è vicino ai 40 milioni di euro. L’edizione numero 102, inserita nell’UCI World Tour 2019, partirà da Bologna, sabato 11 maggio, per concludersi all’Arena di Verona (domenica 2 giugno) con la tradizionale “passerella”.

Un percorso di 21 tappeper un totale di 3.578chilometri e 524 cittàattraversate.

Sarà un giro molto “italiano”, che toccherà solo marginalmente il Mezzogiorno(come nel caso della sesta tappa, quando, dopo 233 km di gara, si arriverà a San Giovanni Rotondoin Puglia). Una scelta in controtendenza con quanto avvenuto, appena un anno fa, quando gli organizzatori sono partiti da Gerusalemme. Una novità quest’ultima, però, ben pagata, tanto da generare (per appena tre tappe in terra israeliana) più di 4 milioni di euro di ricavi.

Quest’anno, invece, sarà un’edizione di consolidamento del business (con un solo sconfinamento nella Repubblica di San Marino), per poi nuovamente rilanciarsi a livello internazionale. L’obiettivo futuro è far crescere la visibilità del marchio “Giro d’Italia” in tutto il mondo.

Nel 2020 l’Ungheria per la partenza della corsa

Nel 2020 la più importante corsa a tappe tricolore sbarcherà in Ungheria. Si partirà da Budapest, per un totale di tre tappe, prima di tornare in Italia. Con Budapest sarà la 14ª “vernice”del Giro in terra straniera (tre delle quali nei Paesi Bassi): dopo San Marino (1965), Montecarlo (‘66), Verviers (‘73), Città del Vaticano (‘74), Atene (‘96), Nizza (‘98), Groningen (2002), Seraing (2006), Amsterdam (2010), Herning (2012), Belfast (2014), Apeldoorn (2016) e appunto Gerusalemme 2018 (Israele ha segnato la prima partenza extra-europea di una grande corsa a tappe). Budapest, inoltre, è entrata a far parte del pool dei !partner ufficiali” della corsa, così da promuoversi, nel nostro Paese, con un anno di anticipo. Pur non considerando il Giro, l’Ungheria promette massicci investimenti sullo sport nei prossimi tre anni. Si disputeranno infatti Mondiali di scherma e Coppa Cev di volley donne 2019, gli Europei di nuoto e pallanuoto, oltre a quattro partite di Euro2020 (prima edizione itinerante degli Europei di calcio). La corsa “rosa” quindi si trasformerà in un incredibile acceleratore di visibilità, in tutto il mondo, per la città magiara.

Cresce la carovana pubblicitaria

 Il Giro d’Italia si conferma un evento “anticiclico”. Nonostante la stagnazione, che tocca da tempo l’economia del nostro Paese, la manifestazione ciclistica ha intercettato l’interesse di 59 aziende sponsor.

Accanto ai diritti tv, che hanno superato i 15 milioni di euro, con una presenza strategica delle reti Rai(nel 2018 sono stati registrati 800 milionidi contatti tv durante l’intero evento), troviamo le sponsorizzazioni, per un valore di 18 milioni di euro. La parte residua, circa 7 milioni di euro, arriva dalle contrattazioni collegate alla vendita delle partenze/arrivi delle tappe. Con budget spesi dai comuni, a seconda dell’importanza della prova, tra i 65 e i 250 mila euro.

La strategia commerciale

Le aziende sponsor sono state inserite in 7 diversi “contenitori” economici: 6 top sponsor, 1 orologio ufficiale, 9 sponsor ufficiali, 10 partner, 10 fornitori, 18 licenziatari e 5 tour operator.

Enelsi conferma, anche quest’anno, sponsor della “maglia rosa”, la più prestigiosa delle quattro previste. La “maglia azzurra” sarà firmata da Banca Mediolanum, la “ciclamino” da Segafredo Zanetti e la “bianca” da Eurospin (leader in Italia nel settore discount).

Nel segmento “top sponsor” sono presenti anche Namedsport (integratori alimentari), abbinato a “Start&Go” (destinato al vincitore di tappa), e ACI/Sara assicurazioni per il corridore che taglierà, in prima posizione, lo striscione dell’“Ultimo chilometro”.

La visibilità, per questi sei top sponsor, è assicurata, tra l’altro, da una serie di posizioni privilegiate nella zona di arrivo(solo le postazioni fisse personalizzate da Enel, per esempio, misurano 48 metri), dove vengono sfruttati i cartelloni fissi, gli adesivi apposti sul cemento delle strade, gli stand, i backdrope le pubblicità all’interno del villaggio ospitalità, approdo naturale della carovana pubblicitaria. Senza dimenticare poi le diverse opportunità presenti nella parte finale del percorso, quando si entra nell’obiettivo delle telecamere che trasmettono immagini della gara in più di 200 Paesi.

Accanto all’orologio ufficiale della corsa (il marchio svizzero Tag Heuer) possono sfruttare una serie di opportunità di comunicazione i 9 “sponsor ufficiali”: Continental firma la classifica “combattività”, Toyota è l’auto ufficiale (un’opportunità unica visto che fornisce tutte le vetture della “carovana” del Giro), Pinarello sponsorizza il “G.P. Fuga”, Autostrade per l’Italia i “traguardi volanti” e Intimissimi Uomo il premio “Format km”. A questi si aggiungono Castelli (per l’abbigliamento tecnico), Rovagnati, Selle Italia (presente anche come licenziario) e Unibet (scommesse sportive), già presente nella precedente edizione.

  • direttore agenzia Sporteconomy.it

 

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