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GB: soldi per le Olimpiadi? Si, ma solo se arrivano i risultati

Che gli atleti siano dei professionisti, non è certo una novità. L’innovazione sta invece nel legame sempre più stretto tra risultati e contributi alle federazioni. Tanto che per le associazioni britanniche le prossime settimane potrebbero essere decisive per il futuro. Infatti, a dieci anni esatti dalla prima rivoluzione, quando si decise di attingere alle casse della Lotteria Nazionale per foraggiare gli sport olimpici, UK Sport, organismo che gestisce il flusso degli stanziamenti economici, sta pensando ad una nuova politica di gestione dei fondi, finalizzata al miglioramento delle prestazioni sportive.

Nel tentativo di rendere trasparente e strutturale il futuro schema di ripartizione delle risorse, UK Sport sta studiando  un modello statistico basato sui successi raggiunti nelle due precedenti edizioni dei Giochi. Ovvero Sidney 2000 e Atene 2004. Il calcolo verrà effettuato assegnando tre punti per ogni medaglia ed uno per i piazzamenti dal quarto all’ottavo posto. Fatta la somma per ogni federazione, il totale sarà poi moltiplicato per 42 mila sterline, somma ritenuta sufficiente per sostenere un atleta per un anno. Alla cifra ottenuta andrà poi aggiunto un 15%, valore stimato per gli equipaggiamenti speciali, l’assistenza medica e gli spostamenti.

Possibili alcuni correttivi. Il modello dovrebbe tenere anche conto delle potenzialità “dimostrabili” di un atleta per l’appuntamento a Cinque Cerchi successivo (Pechino 2008). La valutazione a questo punto diventerebbe più complessa, tanto che ancora non sono state precisate le modalità di conteggio.
Le parziali anticipazioni apparse in questi giorni sulla stampa britannica, riportate anche su Sporteconomy, hanno già sollevato un vespaio nelle varie federazioni. UK Sport, si è affrettata a colmare alcune lacune dei report giornalistici e a precisare che il progetto è ancora in una fase embrionale e soggetto dunque a modifiche.

Il calendario è però serrato: a breve sarà discusso dal Consiglio dell’organismo londinese e a gennaio dovrà essere ratificato, per entrare in vigore a partire dal primo aprile 2005.
Si prevede che lo scontro sarà aspro, ma UK Sport può vantare i successi conseguiti negli ultimi dieci anni. Alcuni così tangibili da comportare l’aumento delle risorse a disposizione: 14,2 milioni di sterline a stagione per Pechino 2008, contro i 12,8 di Atene 2004.
Un exploit che i vertici dello sport anglosassone sono convinti di trasformare in oro, argento e bronzo: metalli nobili delle medaglie olimpiche. Già con il primo programma di gestione dei fondi della Lotteria Nazionale la delegazione britannica aveva scalato il medagliere olimpico: dal 36° posto di Atlanta 1996, con un solo oro, al 10° di Sidney e Atene.

Ora l’obiettivo dichiarato è di entrare negli 8 top team a Pechino e balzare tra i primi 5 ai Giochi del 2012, con la speranza che si possano disputare a Londra. In quel caso allora, potrebbe trattarsi di una pioggia di soldi.

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Marcel Vulpis

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