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Fantini (AssiManager): La querelle sul Ministero (o meno) dello Sport pone una serie di riflessioni

Sulla questione della mancanza di un Dicastero dedicato allo Sport, presente nel precedente Governo Conte II, una dichiarazione di Federico Fantini (nella foto in primo piano), Presidente di ASSI Manager, l’Associazione Italiana che riunisce i manager dell’economia sportiva:  “La mancanza di un Dicastero ad esso dedicato nella lista dei Ministri del nuovo Governo Draghi ha suscitato un dibattito animato nel mondo dello sport. Il tema, in realtà, è strettamente inoltre legato anche alle dichiarazioni del Ministro dello Sport uscente, il quale ha recentemente manifestato in modo assai trasparente la sua originale estraneità al mondo dello sport al momento di ricevere l’incarico e la poca dimestichezza con le sue dinamiche, spesso complesse.

La questione, dunque, non è il Ministero dello Sport o meno (la stragrande maggioranza dei nostri principali partner europei e nel mondo non prevede infatti questo dicastero), ma la rilevanza stessa che la classe dirigente politica in Italia assegna allo sport e al suo articolato sistema di economie, in un Paese la cui Costituzione, ricordiamo, non cita la parola sport.

Una immagine tratta dai social di Mario Draghi, nuovo presidente del Consiglio dei Ministri

ASSI Manager ha più volte rilevato come lo sport non avesse trovato spazio nei piani di rilancio economico e sociale del Paese predisposti per rispondere alla crisi pandemica.

In un Paese dove le infrastrutture sportive risalgono mediamente agli anni 50, dove lo sport a scuola di fatto non esiste e dove, nonostante i progressi più recenti, oltre metà della popolazione rimane sedentaria, non sorprende purtroppo la marginalizzazione di un sistema che, in altri Paesi, rappresenta al contrario una frontiera di innovazione, sviluppo e crescita, sia economica, ma soprattutto sociale.

Lo sport italiano deve ancora fare i conti con la sistematica difficoltà di riconoscere le adeguate competenze che ne possono, uniche, garantire la piena sostenibilità. Non servono Ministeri per sfruttare appieno le potenzialità infinite dello sport come volano di crescita, ma persone capaci, preparate e progettualità innovative. Le dinamiche del mercato del lavoro nello sport sono in larga parte ancora legate ai tradizionali meccanismi relazionali e autoreferenziali, a dimostrazione di come nessuna grande società di executive search sia riuscita in Italia a sviluppare un suo business. Nascono (e muoiono) percorsi formativi più o meno qualificati, ma è sul lato della domanda di competenze che c’è ancora molto da fare. Enti, società professionistiche o dilettantistiche, Federazioni, Leghe non investono sulle risorse umane e sulle capacità, vincolando lo sport italiano ad un ritardo che ormai non impatta solo le performance sportive di alto livello.

ASSI Manager nasce per incidere su un cambiamento epocale nello sport italiano, con l’obiettivo di (ri)portare la professionalità e la cultura manageriale al centro dello sport. Per liberarne le grandissime risorse al servizio del Paese.

Auspichiamo, quindi, che non solo il nuovo Governo, ma tutti gli attori del sistema sportivo nazionale, possano fare un salto di qualità sostanziale in questo processo, a supporto del quale la nostra Associazione è sempre pronta e disponibile per dare il suo contributo” – ha concluso il n.1 di AssiManager.

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Redazione

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