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EVOLUZIONE TECNOLOGICA E SMART ARENAS: UNA NUOVA FORMULA PER IL NOSTRO CALCIO

(di Daniele Bartocci) – Smart Arenas e nuove tecnologie digitali per lo sviluppo del calcio italiano. Per restare al passo con i tempi e in linea con gli standard europei, gli stadi italiani oggi più che mai necessitano di un’innovazione tecnologica che possa soddisfare ed enfatizzare al meglio il concetto di “user experience”. Tifosi e spettatori non sono più semplici appassionati, ma parte attiva ed integrante del prodotto calcio, pronti a ‘sfidare’ una full-immersion a 360 gradi in nuovi impianti e centri di intrattenimento e ad apportare valore aggiunto al brand sportivo.

Investimenti, innovazione e riqualificazione rappresentano le parola d’ordine. In una recente analisi condotta dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, si comprende in maniera chiara come il nostro calcio sia indietro rispetto ad altri paesi. Stadi vuoti e milioni di biglietti invenduti nel corso degli ultimi anni. Una sorta di goccia nell’oceano calcistico internazionale. In Italia sono stati solamente 150 i milioni di euro spesi negli ultimi 10 anni contro i 15 miliardi investiti nelle altre nazioni europee. Anche a livello di età media le statistiche offrono una visione d’insieme nitida e trasparente: 64 anni e 68 anni, rispettivamente per serie A e serie cadetta, con oltre il 40% degli impianti costruiti prima del 1949. Ciò senza dimenticare che nel Regno Unito circa il 90% degli stadi è di proprietà delle società, in Portogallo oltre il 70%.

E in Italia? Si abbatte a malapena la soglia del 20% (Juve e Udinese in pole) con stadi generalmente semi-vuoti e una % di riempimento dell’impianto pari a poco più del 50% contro il 90% di Premier e Bundesliga, stando al report Figc 2017. Come dire, in Italia l’innovazione non può più attendere. I canoni classici dell’impiantistica sportiva sono ormai obsoleti e superati. La connettività e le infrastrutture sono in ritardo e costituiscono un problema serio, un quadro già di per sé limitato dalla burocrazia e da norme spigolose anche in ambito di protezione del patrimonio culturale. I tempi passano in fretta, basti pensare che un tempo l’80% del fatturato di club provenivano dal ticketing che oggi vale poco più del 20%.

Merchandising, partnership e sponsorizzazioni fanno la loro parte, ma vengono trascinate in maniera netta dal fenomeno del rebranding, ossia l’utilizzo e sviluppo del brand all’interno di contesti di nuova generazione.  A tal proposito l’idea geniale e rivoluzionaria, che va di pari passo con i trend del digitale e dunque della fan engagement, è rappresentata dalla Smart Arenas, magari comprensiva di smart eyes abilitati al monitoraggio e, più in generale, all’intelligenza di tipo artificiale. Smart Arenas fa rima con struttura polifunzionale ad hoc che offre la massima fruibilità ed integrazione. Nuove opportunità di monetizzazione e diversificazione del proprio business sportivo, servizi ed esperienze da vivere fino in fondo e che permettono la valorizzazione di tutto il contesto circostante, aree urbane comprese.

Smart Arenas fa rima con location vicina ai fattori della sicurezza e sostenibilità ambientale, dedita all’entertainment, per così dire privilegiata, con infrastrutture wi-fi hd che garantiscono ai tifosi prestazioni eccellenti e soprattutto in tempo reale, eliminando ogni tipo di barriera. Musei, shop esclusivi, aree a tema facilmente accessibili e spazi appositamente dedicati che facilitano l’advertising e che riescono a coinvolgere, targettizzare e fidelizzare i propri fan.

In parole povere, i club mirano ad aumentare il proprio pubblico, migliorando l’immagine e la reputazione e soprattutto ottenendo un vantaggio competitivo ovvero un valore aggiunto non indifferente. Il pubblico vuole divertirsi e gustarsi il proprio sport preferito come fosse uno show.

Di spunti diretti e indiretti ce ne sarebbero in quantità industriale.  Si potrebbe ad esempio coltivare il privilegio, dando maggior valore all’hospitality, con una gestione più performante e una visione più ampia e profonda, non solo rivolta alle imprese sponsor ma anche a privati e singoli appassionati. Inoltre, all’interno della giornata sportiva un’idea potrebbe essere quella di aggiungere musica ed animazione e limitare il più possibile i cosiddetti tempi morti, in modo tale da rendere il pomeriggio il più possibile piacevole e divertente. Anche nel panorama del volley negli ultimi anni sono state organizzate varie iniziative a tema, si pensi alla Baby Room, ai rilevatori di velocità del pallone, alla Kiss Cam, ai maxi-schermi con cartoni animati che sottolineano la schiacciata e così via.

Maxi-schermi che potrebbero essere perfino utilizzati dai club calcistici per dar luogo ad affascinanti sfide live in ambito eSports tra i rispettivi pro-player. Sono cose che possono dare a un club sportivo quel valore aggiunto, poi è chiaro, la vittoria sportiva sul campo rimane il sale per cui si lavora nello sport.  Sarebbe altrettanto stimolante poter saltare la fila al botteghino cliccando semplicemente un pulsantino od ordinare e gustare una bibita comodi nella propria poltroncina personalizzata.

Purtroppo, sotto questo punto di vista, all’interno del pianeta calcio italiano di iniziative concrete ce ne sono poche. Le idee appaiono un pochino confuse, limitate da un fattore tecnologico tutt’altro che all’avanguardia.

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Marcel Vulpis

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