Editoriale – Elezione CONI: un gioco non corrisponde mai alla realtà

L’occasione è l’articolo di ieri, dove, più per un esercizio virtuale, che per dichiarazioni raccolte in toto dai diretti interessati, abbiamo provato a “giocare” sulle possibili intenzioni di voto dei singoli grandi elettori. E’ stato appunto un esercizio virtuale, una simulazione e non voleva in alcun modo influenzare questo o quel “grande elettore”, nè tantomeno toccare la sensibilità dei due candidati alla presidenza del Coni. Se ciò è avvenuto ce ne scusiamo. Non era nostra intenzione facilitare Lello Pagnozzi e/o eventualmente Giovanni Malagò. 
La mia posizione su questa candidatura al CONI è nota da tempo. Non c’è bisogno di essere un mago per intuire che voterei (se ne avessi la possibilità) per Giovanni Malagò, l’ho più volte scritto e dichiarato anche su altre testate (come per esempio l’Huffington Post). Sono, peraltro, un giornalista estremamente libero e penso e scrivo, o come in questo caso “ospito” anche pensieri differenti magari dalla realtà (come sicuramente è e come auguro al candidato Malagò). Forse in questo Sporteconomy è unico nel panorama dell’informazione giornalistica a livello di sport-business.
Mi piacerebbe vedere un Marcello Veneziani, per esempio, scrivere su Il Fatto quotidiano o un Antonio Padellaro su Libero. Forse chiedo troppo, ma un giorno arriveremo anche a questo nel mondo dell’informazione.  Nel frattempo, di sicuro Sporteconomy non vuole influenzare il voto del 19 febbraio in un senso o nell’altro. Siamo infatti per il rinnovamento e il riformismo, ma anche per la democrazia e non violeremmo mai quello che è uno dei principi base: il libero arbitrio in ogni singola decisione dell’uomo. 
Un’ultima annotazione me la permetteranno entrambi i candidati: potrete chiamare al telefono questo o quel presidente, ma al di là di quello che vi diranno o prometteranno (in un senso o nell’altro), il nome del vincitore uscirà solo dall’urna, perché ringraziando Dio è “segreto”. Quindi oggi, simulazioni a parte, nessuno dei due può dire con assoluta certezza di aver vinto sull’altro. La partita è ampiamente aperta e verrà decisa nelle ultime ore. Ad entrambi facciamo i migliori auguri in vista del “Coni-Day” del 19 febbraio e li invitiamo, comunque, a vivere in modo più sereno, per il futuro, il rapporto con i media, soprattutto quando si tratta di un “gioco”, che non può in alcun modo incidere in questa o quella decisione finale. In bocca al lupo e buon lavoro ancora ad entrambi! E vinca il migliore. 

La simulazione di domenica sull’elezione al CONI (pubblicata su questa agenzia) mi obbliga eccezionalmente a tornare direttore della testata, per spiegare il misunderstanding che si è venuto a creare tra gli addetti ai lavori. Una precisazione infatti è d’obbligo, visto che non sto seguendo in tempo reale la quotidianità dell’agenzia per motivi elettorali (dallo scorso 17 gennaio sono candidato al Senato “Con Monti per l’Italia”). 

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