Punto e a Capo

E finì tutto con un “ginger” a Milano…

Dopo i mirabolanti annunci dei giornali sportivi nelle settimane precedenti, ieri è arrivata la “ferale” notizia. La sede della prossima finale di Supercoppa Italiana sarà Milano. Non la Cina o l’America come era stato anticipato “ufficiosamente” da alcuni mezzi d’informazione. La Lega calcio ha dunque stabilito che sarà lo stadio “Giuseppe Meazza” a ospitare la sfida tra l’Inter, campione d’Italia, e la Roma, detentrice della Coppa Italia. La partita è in programma domenica 19 agosto. Insomma dopo proclami di revenue a nove zeri finisce tutto con un “ginger” a Milano con buona pace dei tifosi, che potranno seguire i loro beniamini. Chiaramente non è colpa di nessuno se Inter e Roma giocheranno a Milano (non si capisce poi perché non poteva essere una sede “neutra” almeno), ma resta il fatto che il calcio italiano conferma le difficoltà a vendersi allestero soprattutto sotto il profilo marketing. Un processo di internazionalizzazione che stenta a decollare. Le ragioni, alcune sono note, altre sono tutte da capire. Rimane il dispiacere di non vedere questi due importanti club a Pechino piuttosto che nello stadio dei New York Yankees. Ci piacerebbe che la Lega potesse spiegare ai media le ragioni (tutte sicuramente valide) che non hanno portato alla chiusura di una bella operazione di promozione del calcio tricolore sui mercati esteri. Il nostro non è un giudizio di merito sul lavoro della Lega è una constatazione. L’Italia ha problemi reali a vendersi fuori dei confini italiaci. Bisogna probabilmente parlarne e discutere. Con estremo interesse, pertanto, Sporteconomy.it ospiterà l’intervento del presidente Matarrese, se avrà piacere di farlo. Un chiarimento, oltre che una riflessione, è d’obbligo a questo punto! * Direttore dell’Agenzia stampa Sporteconomy.it

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Marcel Vulpis

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