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DAZN, UN BATTESIMO DA DIMENTICARE

(di Andrea Ranaldo) – Un weekend “nero”, sia metaforicamente che sullo schermo dei clienti. Si potrebbe riassumere così l’esordio italiano di DAZN, la piattaforma streaming dedicata allo sport che trasmette ogni settimana, in esclusiva, tre partite di Serie A, tutta la Serie B e i big match di Liga spagnola e Ligue 1 francese. Una due giorni cominciata malissimo con Lazio-Napoli di sabato sera, e conclusasi altrettanto mestamente domenica con Sassuolo-Inter, in cui si sono ripresentati i medesimi, e gravissimi, problemi di trasmissione.

Dalle testimonianze in nostro possesso sembra che molti utenti non sono riusciti a godersi lo spettacolo dal primo all’ultimo minuto senza incappare in almeno un blocco dell’immagine; nei casi peggiori, per via del buffering, si è addirittura registrato un ritardo, rispetto al live, di oltre cinque minuti. Una situazione che, come era prevedibile, ha fatto scoppiare le veementi proteste dei tifosi sulla pagina social della piattaforma.

IL COMUNICATO TRIONFANTE, E POI LE SCUSE DI DAZN

L’azienda inglese ha inizialmente celebrato il proprio successo, minimizzando e circoscrivendo a sporadici episodi le difficoltà tecniche, salvo poi ritornare sui propri passi e prodigarsi in scuse ufficiali per bocca del CEO James Rushton, intervistato da La Gazzetta Dello Sport: “Avendo i tifosi al centro del nostro business– spiega Rushtonqualsiasi problema che impatta sull’esperienza di DAZN da parte dei fan è un problema serio e, ovviamente, ci rammarichiamo per i disagi riscontrati. Indipendentemente dalla colpa, la responsabilità è nostra, e continueremo a lavorare duramente per migliorare costantemente il servizio”.

1° PROBLEMA: I CDN E LE DIFFERENZE DA NETFLIX

Il problema, secondo le parole di Rushton, è stato individuato in un singolo CDN che ha generato il peggioramento delle performance. Con CDN (Content Delivery Network, ovvero “Rete per la consegna di contenuti”) si intende un sistema di computer collegati in rete attraverso internet che permette la distribuzione dei contenuti multimediali. La discriminante è rappresentata dai server e dai nodi che lo compongono: nel caso delle partite del weekend, si sono ritrovati congestionati per via dell’elevato numero di accessi, e i dati hanno dunque dovuto percorrere “strade” più lunghe e tortuose che hanno portato al disservizio. A incidere è, ovviamente, anche la distanza fisica che separa il device dal CDN.

Il paragone con Netflix, la piattaforma di streaming di intrattenimento più famosa al mondo, e i cui servizi sono stati impeccabili fin dai suoi esordi, è improprio: Netflix non ha contenuti live, e la codifica delle sue trasmissioni può dunque essere ottimizzata nel tempo. Inoltre, salvo che per sporadici eventi, come l’uscita di una serie TV particolarmente attesa dal pubblico, non si registra mai una contemporanea alta concentrazione di accessi come nel caso di una partita di calcio in diretta, la cui messa in onda è per sua natura inderogabile.

2° PROBLEMA: L’INFRASTRUTTURA DI RETE ITALIANA

In Italia, è sempre il calcio a scoperchiare il vaso di Pandora. Grazie alle problematiche di DAZN anche il grande pubblico è ora a conoscenza dell’arretratezza della nostra infrastruttura di rete che, nella classifica di velocità, si posiziona al 26° posto in Europa, davanti solamente a Malta, Grecia e Cipro. Una condizione che, secondo la Corte dei Conti europea, non cambierà nel breve periodo: l’Italia è molto in ritardo, soprattutto nelle zone rurali, e mancherà sicuramente l’obiettivo di garantire una copertura totale, con connessioni da almeno 30 Mbps, entro il 2020. Le nuove stime, salvo prevedibili ritardi, fissano ora come nuovo limite il 2025.

3° L’ESPOSTO DEL CODACONS E LE PETIZIONI ONLINE

Il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust contro DAZN e Sky per pratiche commerciali scorrette e per pubblicità ingannevole. L’associazione dei consumatori sottolinea come la situazione attuale, che vede il 70% delle partite in mano a Sky e il restante 30% a DAZN, non abbia in realtà portato maggiore concorrenza nel settore, ma abbia semplicemente obbligato gli appassionati alla duplicazione degli abbonamenti. Riguardo a DAZN, l’esposto si sofferma sui gravi problemi tecnici riscontrati dagli utenti, ritenuti intollerabili per un servizio a pagamento.

In rete, sono nate anche numerose petizioni di singoli cittadini che chiedono la revoca della concessione per la trasmissione del campionato a DAZN. Uno scenario, questo, scongiurato dal diritto: il bando pubblicato dalla Lega Calcio impedisce a Sky, e a qualunque altro soggetto, di essere monopolista del settore, e in ogni caso, se anche fosse una via legalmente percorribile, mancherebbero all’appello circa 200 milioni di introiti.

 

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