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Da CalcioLab.com una storia interessante sul calcio afghano

“Non ricordare il giorno trascorso e non perderti in lacrime sul domani che viene: su passato e futuro non far fondamento, vivi dell’oggi e non perdere al vento la vita”. Così scriveva il poeta persiano Omar Khayyam (1130 c.), mentre l’orrore della guerra gli dilaniava lo sguardo. L’invito a vivere con pienezza è sopravvissuto alla dimenticanza dei secoli: risplendono davanti alle macerie la grazia e la speranza dell’oggi. In Afghanistan il calcio acquieta gli animi e risveglia i sogni.


Maidan e Sabz  un reality show per il primo campionato
L’Afghan Footbal Federation ha avviato le selezioni per scegliere i migliori calciatori che da settembre si sfideranno nella Roshan Afghan Premier League 2012. Migliaia di giovani afghani hanno deciso di cogliere l’opportunità, che ha del particolare: a partire dallo scorso 9 luglio, in prima serata, va in onda, sull’emittente televisiva Tolo Tv, il reality show “Maidan e Sabz”, letteralmente “Campo Verde”, i cui protagonisti sono proprio i partecipanti ai provini per il primo campionato professionistico. Otto puntate in totale, una per ogni partita disputata in giro per la nazione: Kabul, la capitale, Kandahar, a sud, Mazar-i-Sharif, a nord, Herat, a ovest, e Jalalabad, a est, sono tra le tappe del tour calcistico televisivo. A una prima selezione dei migliori 30 di ciascun incontro, seguirà quella finale, decretata da una commissione di giudici dell’AFF e, in parte, dal pubblico. Si giungerà così a 18 giocatori (15 scelti dalla giuria e 3 dal pubblico), per ciascuna delle 8 formazioni in gara. Sedici gli incontri previsti per la prima stagione della Roshan Afghan Premiere League 2012. Il debutto è previsto per il prossimo 14 settembre. Sarà lo stadio di Kabul ad ospitare le semifinali e le finali.

Il calcio in Afghanistan: “a glimmer of hope”
Lo sport nazionale è il cricket, ma la passione per il calcio dilaga. “Dopo anni di guerra civile, la gente può finalmente concentrarsi sul calcio” ha dichiarato Abdul Sabor Walizada, ex giocatore della nazionale afghana, all’emittente Al Jazeera. Mentre gli uomini d’affari sceglieranno i migliori giocatori, l’Afghanistan avrà un reale banco di prova per affermare l’unità nazionale. “Se la zona centrale del Paese, per esempio, ha realmente un ottimo giocatore, quella del sud vorrà acquistarlo” ha spiegato Walizada. La scelta di perseguire l’unità e la pace attraverso i sogni e la sana competizione ha permesso alla nazione afghana di recuperare quel barlume di speranza, di cui si legge tra le testimonianze raccolte dall’emittente araba. “Non si preoccuperanno della sua etnia. Non si preoccuperanno della sua tribù. Saranno concentrati sul fatto che lui sia uno dei migliori giocatori”. I giovani afghani hanno imparato ad amare il calcio senza frontiere, tra i loro idoli spuntano i nomi dei più celebri al mondo. Madan e Sabz ha debuttato, infatti, con alcuni videoclip. I protagonisti sono i grandi del calcio: Lionel Messi, Pelé, Ronaldo. Il cronista di Tolo tv, Makhtar Lashkari, ha interrogato così gli ascoltatori: “Ditemi, conoscete meglio il presidente Obama oppure Messi e Ronaldo?”
Poco meno di un secolo fa, il calcio faceva il suo ingresso tra gli sport nazionali: l’Afghan Football Federation, fondata nel 1922, venne ammessa dalla FIFA nel 1948. Il decennio dell’occupazione sovietica (1979-1989) e la lunghissima guerra negli anni a seguire hanno atrocemente compromesso la vita degli afghani e le sorti di questo gioco. A testimonianza dell’impareggiabile valore che lo sport apporta, Saranwal Ikram, presidente dell’Afghan Football Federation, ha dichiarato: “Per stabilire la pace e per renderla effettiva nel Paese, non ci si deve focalizzare soltanto sull’allenamento dei soldati, perché lo sport, essendo esso stesso la più grande fonte di pace, include unità, integrazione, orgoglio e previene il razzismo, le droghe e tutti gli altri elementi che rendono insicuro il Paese”.

lo spot del programma di calcio afghano

Sporteconomy presenta un interessante approfondimento sul calcio afghano realizzato da una collega del portale CalcioLab.com, che mira a raccontare storie di football fuori dai circuiti tradizionali. In questo caso si parla di “Maidan e Sabz” (letteralmente “campo verde”) un reality creato dalla Federcalcio afghana in onda sull’emittente Tolo tv con l’obiettivo di lanciare il campionato professionistico del Paese. Un’idea suggestiva, bella e innovativa che arriva da un Paese martoriato dalla guerra e da una serie interminabili di faide religiose. Un progetto di speranza, che ha un taglio marketing che non vediamo in tante altre federcalcio europee, che dovrebbero invece imparare dall’Afghan Football Federation. La “fame” di fare talvolta aguzza l’ingegno; il calcio dorato europeo è stanco e senza idee da anni. (fonte: CalcioLab.com)

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