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Cresce il peso degli eSports nel settore dell’entertainment

(di Andrea Peddis) – Con il Covid-19 che si è impossessato della normalità, l’unico sport fruibile per gli appassionati è quello virtuale. La rapida ascesa del mercato degli eSports è una logica conseguenza della quarantena a cui è sottoposta la popolazione mondiale. Un incremento del 79% di viewers sulla piattaforma “Twitch” è un indice del cambiamento delle abitudini. Gli sponsor non stanno a guardare. Dove ci sono così tanti occhi puntati, diventa infatti opportuno intervenire. È sicuramente il caso di Bmw. L’azienda automobilistica tedesca ha ufficializzato un rapporto di sponsorizzazione con i principali 5 e-sports team: Cloud9 (U.S), Fnatic (U.K), FunPlus Phoenix (Cina), G2 Sports (Germania) e T1 (Corea del Sud).

La sponsorizzazione include campagne mediatiche, creazione di contenuti, il classico logo Bmw sulle maglie da gara e il trasporto dei gamers verso gli eventi (con auto Bmw ovviamente). La caratteristica particolare di questa partnership è rappresentata dall’ hashtag utilizzato per il lancio: #unitedinRivalry. Le squadre sponsorizzate sotto un unico brand sono di fatto rivali nel terreno di League of Legends (primo e-sport di successo). L’altro hashtag lanciato dalla campagna è #UnitedatHome, come ad indicare, oltre le responsabilità individuali, anche la volontà di attualizzare la partnership nonostante i momenti difficili. Come Bmw anche altre aziende automobilistiche stanno investendo negli e-sports. Subaru ha stretto rapporti con iRacing (piattaforma di automobilismo virtuale) nella creazione di un torneo online. Nissan ha raddoppiato la presenza nei contenuti di FaZe Clan (la più grande azienda organizzatrice di e-sports al mondo). Insomma, una risposta immediata dei brand automobilistici alle perdite da coronavirus: sono infatti 120mila le sponsorizzazioni già interrotte o destinate a fallire nel mondo dello sport, per un totale di 10 miliardi di dollari. Gli eSports passano da essere l’intrattenimento del futuro a quello del presente, rubando la scena agli sport “reali” e creando un altro mercato. Nessuno sa quando ritorneranno in scena gli atleti professionisti, ma sino ad allora (e forse qualcosa in più) la scena è e sarà dei gamers.

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Redazione

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