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CONI/Sport e Salute: scoppia la guerra dei biglietti. Prima “grana” per il ministro Spadafora

“Non voglio usufruire biglietti di Sport e Salute, solo così possiamo dimostrare che il Coni ha dignità”. Lo ha dichiarato al termine della Giunta straordinaria di stamattina il presidente del Coni Giovanni Malagò (nella foto in primo piano), spiegando la decisione di disertare la tribuna dell’Olimpico, dopo il taglio di Sport e Salute sulla dotazione di biglietti a disposizione per le partite interne di Roma e Lazio all’Olimpico (secondo quanto risulta a Sporteconomy non sarebbero più di 20 su 3mila). “Sabelli ha aperto un audit sulla gestione dei biglietti – ha aggiunto il capo dello sport italiano al termine della Giunta – ma sarà un buco nell’acqua. Lui al telefono mi ha anche detto che dovevo ringraziarlo per questo, io ho aspettato dieci secondi e poi ho risposto: sì, ti ringrazio perché ho capito che persona sei. E ho attaccato il telefono“.

E’ chiaro che questo aspetto “residuale” (parliamo chiaramente della gestione dei biglietti della Tribuna CONI e della Tribuna Autorità) nasconde ormai la criticità dei rapporti esistenti tra il n.1 del Coni (Giovanni Malagò) e il pari ruolo della Sport e Salute (ex Coni Servizi), il manager molisano Rocco Sabelli. Un rapporto che non è mai stato idilliaco, fin dall’inizio e che ha trovato nella gestione dei biglietti l’ultimo capitolo di questa “saga” dai contorni tutti da definire.

E’ la prima “patata bollente” che si ritrova tra le mani Vincenzo Spadafora (45enne nato in Campania ad Afragola), neo ministro dello Sport e delle politiche giovanili nell’esecutivo di Giuseppe Conte.

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