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Ciclismo – Al Museo dello Sport Diadora presentata la 21ma edizione del Giro d’Italia Femminile

Un giro lungo 921,900 Km che partirà il 2 luglio da Muggia (TS) per tagliare il traguardo finale a Monza (MB) davanti alla Villa Reale. Una kermesse che percorrerà in 10 tappe Il Friuli, il Veneto, il Piemonte e la Lombardia.

 

Un Giro dalle tante conferme a cui si affiancano delle novità. A partire da Trieste che, per la prima volta, accoglie il Giro con una tappa che mescola lo spettacolo del circuito con la serietà vera e propria di una frazione. Un Giro che rispetta la tradizione e fa visita alla Marca Trevigiana. Una tappa sulle colline che da Sacile, estremo lembo occidentale del ritrovato Friuli, porterà sino a Riese Pio X, una sorta di vera e propria casa del ciclismo femminile. Un Giro che della cronometro non può fare a meno. Ecco allora l’ideale congiunzione tra Caerano San Marco e Biadene di Montebelluna, a far da ponte tra due aziende top del made in Italy mondiale. Dalla sede di Diadora a quella di Geox per battersi contro le lancette ed il tempo che scorre. Una cronometro per delineare una classifica in attesa delle montagne vere.

 

Un Giro per velociste che non rimarranno deluse e che hanno appuntato l’arrivo di Lendinara come obiettivo stagionale. A Pettenasco nasceranno fughe lungo il perimetro del Lago d’Orta, in un paesaggio da favola. Salite, discese, curve ed emozioni per incoronare una bella fuga, un gesto atletico da applausi, la soddisfazione di una vittoria. Bella novità quella di Pettenasco e di Orta San Giulio che ospiterà la partenza. C’è pane per attaccanti, ragione e terreno per osare e vincere.

 

Il Giro delle emozioni ci porta nel varesotto, terra di campioni, di ruote, di storia. Da Gallarate ad Arcisate, a casa di Noemi Cantele. Motivo in più per la varesina per non mancare l’appuntamento con il successo al Giro Donne, come fece nel 2009 a Cerro al Volturno.

Ecco ritornare il Ghisallo, con la salita di Sormano come antipasto e l’arrivo di Albese con Cassano. Perché il Giro Donne non dimentica un ragazzo semplice come Fabio Casartelli, olimpionico con le lacrime agli occhi a Barcellona nel lontano 1992, anche se sembra ieri.

 

Poi le Alpi, teatro del grande ciclismo ad ogni latitudine. Da Chiavenna a Livigno per respirare aria di impresa, scalatrici scatenate, aria di Svizzera, attacchi e sorprese. Non un metro senza storia da rivivere, imprese da imprimere nella memoria. Poi via verso lo Stelvio, punto immortale del ciclismo di ogni tempo. Mai il Giro Donne aveva osato tanto, proposto un arrivo così ardimentoso, nobile, severo, significativo, impegnativo, spettacolare. Ora il Giro Donne è arrivato ed arriverà allo Stelvio. Se i giochi non saranno ancora chiari, la montagna imponente sarà lo spartiacque per chi vorrà arrivare a Monza con la maglia rosa, per chi vorrà concludere un Giro che è tra i più belli ed impegnativi degli ultimi anni. Per chi vorrà strappare la maglia alla giovane Claudia Hausler, vincitrice uscente e brillante atleta capace di ben districarsi lungo le strade dell’Italia meridionale nell’ultima edizione. Ed aggiudicarsi un Giro del ventennale chiuso là, nella custodia dei ricordi, ed ideale anteprima di una ventunesima edizione di squisito e sopraffino tenore tecnico.

 

L’apertura della conferenza è affidata al Presidente di Geox, Mario Moretti Polegato,

che, porgendo gli onori di casa, ha sottolineando l’importanza dello sport e del brand Diadora, confermando la volontà di rilanciare un marchio storico del Made in Italy in tutto il mondo.

 

Dopo la consegna del premio alla carriera all’atleta Diana Ziliute, prende la parola Giuseppe Rivolta, Direttore del Giro, che pone l’attenzione alle caratteristiche più emozionanti di questa kermesse, studiata in memoria di Fausto Coppi, Fabio Casartelli, Franco Ballerini e di tutte le atlete. Il Giro più bello di questi ultimi anni, che proprio nel suo 21° anniversario rinnova la propria vocazione internazionale.

 

La parola passa poi al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi che sottolinea l’importanza del ruolo della donna nello sport come nella società e delle aziende italiane che, nonostante le difficoltà, stanno continuando con tenacia ad andare avanti ed a investire.

 

Prima della presentazione tecnica delle tappe l’intervento di Furio Bragagnolo, il Presidente di Pasta Zara che ha evidenziato il forte legame che da sempre lega l’azienda al mondo del ciclismo.

 

Presente anche il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco che ha ringraziato l’organizzazione, il Direttore e gli sponsor, i quali, anche in un momento di crisi generale, sono riusciti ad organizzare una così complessa manifestazione, ormai punto di riferimento consolidato nel panorama delle competizioni ciclistiche.

 

www.girodonne.it

 

È stato presentato presso il Museo dello Sport Diadora, il Giro Donne 2010, la più importante competizione a tappe per il ciclismo femminile internazionale, alla presenza di illustri ospiti, il Presidente di Geox Mario Moretti Polegato, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi, il Direttore Generale di Diadora Maurizio d’Angelo, il Presidente di Pasta Zara Furio Bragagnolo, il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco e il Direttore del Giro Donne Giuseppe Rivolta .

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Marcel Vulpis

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