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Calciomercato: il punto sul mercato di “riparazione”

(di Andrea Ranaldo) – Si è chiuso ieri, alle ore 23, il mercato di riparazione, che ha palesato, una volta di più, il difficile momento economico del calcio italiano: le uscite totali, in Serie A, hanno di poco superato i 50 milioni di euro, in evidente controtendenza rispetto alle ultime 3 stagioni, quando la media si attestava su 85 milioni.

Molto diverso, invece, il discorso riguardante i principali campionati esteri: la Premier League si è confermata regina d’Europa, con la clamorosa spesa di 415 milioni di euro che, se sommata ai 1760 milioni investiti in estate, porta il campionato inglese a sfondare i 2 miliardi di euro.

Il colpo a sensazione di questo calciomercato parla però spagnolo, ed è stato messo a segno dal Barcellona, che ha ingaggiato, proprio da una squadra di Premier League, il Liverpool, il brasiliano Coutinho per 160 milioni di euro.

L’IMMOBILISMO DELLE GRANDI IN SERIE A

L’Amministratore Delegato della Juventus, Giuseppe Marotta, era stato chiaro: “Non toccheremo la squadra”. Una dichiarazione confermata dai fatti: i bianconeri, nonostante l’operazione all’inguine di Cuadrado, che terrà il colombiano lontano dal campo per almeno 2 mesi, hanno lavorato in prospettiva, intensificando i contatti con l’entourage di Emre Can, da oggi tesserabile a parametro 0, e rafforzando le sinergie con Sassuolo e Cagliari, cedendo, con una formula di “recompra”, i giovani Lirola e Caligara; due plusvalenze che hanno fruttato quasi 10 milioni di euro. La Juventus ha inoltre ceduto in prestito Marko Pjaca: il talento croato, fermo da 8 mesi per la rottura del legamento crociato, tenterà di recuperare la condizione atletica in Germania, tra le file dello Schalke 04.

Nessuna entrata nemmeno per il Milan che, nonostante la recente serie di successi, vede ancora lontana la prospettiva di una qualificazione alla prossima Champions League: dopo i pesanti investimenti estivi, e la mancata certezza di un posto nell’Europa che conta, il club rossonero non poteva azzardare nessuna uscita economica, e si è limitato a liberarsi di un ingaggio pesante come quello di Paletta.

Se si può considerare sufficiente il mercato della Lazio, che ha aggiunto a una rosa già molto competitiva l’esperienza e la grinta di Martin Caceres, altrettanto non si può dire della Roma. I giallorossi, costretti a fare cassa per rispettare i parametri del Fair Play Finanziario, sono stati protagonisti passivi delle avances ricevute dai due cardini della squadra, Nainggolan e Dzeko: il belga, attirato dai milioni del campionato cinese, mentre il bomber bosniaco lusingato dal corteggiamento di Antonio Conte. A fine mercato, l’unico a lasciare la capitale è stato però Emerson Palmieri, acquistato proprio dal Chelsea per 20 milioni di euro, e prontamente sostituito da Silva, riserva dello Sporting Lisbona su cui pesa un obbligo di riscatto da 6 milioni di euro al raggiungimento delle 8 presenze. Un mercato mal gestito da Monchi, e le cui voci di corridoio si sono ripercosse sulla squadra, poco concentrata sul campo e protagonista di una preoccupante involuzione.

Le grandi sconfitte del calciomercato sono però soprattutto Napoli e Inter. I partenopei, alla disperata ricerca di un vice-Callejon, hanno inanellato una serie di rifiuti che ha minato la serenità dell’ambiente. Prima Verdi, poi Lucas Moura e infine Politano: a latere, il giallo che ha coinvolto Amin Younes dell’Ajax, attaccante esterno in scadenza di contratto che, dopo essersi presentato a Napoli per le visite mediche di rito, è poi rientrato ad Amsterdam facendo perdere le sue tracce. I giornali olandesi, oggi, parlano addirittura di un clamoroso rinnovo con i lanceri.

Chiudiamo con l’Inter. La squadra nerazzurra necessitava di qualità sulla trequarti di campo, e negli ultimi giorni Spalletti ha accarezzato l’idea di poter contare su Javier Pastore, campione argentino che, dopo essere cresciuto nel Palermo, ha definitivamente spiccato il volo con la maglia del PSG. I parigini, però, pretendevano la cessione a titolo definitivo, oppure un prestito molto oneroso: condizioni impossibili per l’Inter, costretta al risparmio dai parametri del Fair Play Finanziario. A Milano, alla fine, è arrivato, via Barcellona, Rafinha, giocatore duttile e di talento, ma incline agli infortuni. Non è un caso, infatti, che il 24enne sia appena rientrato dopo il secondo, grave, problema al ginocchio: nelle prossime settimane scopriremo lo status del suo recupero.

LA VIVACITÀ DELLE PICCOLE

Sicuramente più movimentato il mercato delle “piccole”. La trattativa più interessante è lo scambio di attaccanti tra Sassuolo e Fiorentina, con Falcinelli che abbraccia la Viola, e Babacar che trova, finalmente, un ruolo da protagonista in Emilia.

Molto attivo anche il Benevento, le cui residue speranze di una clamorosa salvezza sono affidate al talento discontinuo di Djuricic, prelevato in prestito dalla Sampdoria, e alla sostanza di Sandro, brasiliano di 28 anni con un passato al Tottenham.

Se il Bolgona riabbraccia una vecchia conoscenza come Dzemaili, rientrato in Italia dopo l’esperienza in Canada con la maglia del Montreal Impact, il Chievo Verona si è assicurato le prestazioni di Giaccherini, eclettico centrocampista, pupillo di Conte, mai valorizzato dal Napoli di Sarri.

I FUOCHI D’ARTIFICIO DEI CAMPIONATI ESTERI

Leggendo i nomi, e le cifre, del mercato invernale dei campionati esteri, sembrerebbe quasi di trovarsi di fronte a un altro sport.

Grande protagonista, come sempre, è la Premier League inglese. L’acquisto più oneroso è rappresentato dall’olandese Van Dijk, acquistato dal Liverpool per 85 milioni di euro: si tratta del difensore più caro della storia del calcio.

Ma a catturare l’attenzione dei media è stato il clamoroso valzer di attaccanti che ha coinvolto Arsenal, Chelsea e Borussia Dortmund: i Gunners hanno prelevato, dal Borussia, Aubameyang, e ceduto al Chelsea Giroud; ha chiuso il cerchio Batshuayi, passato dai blues di Conte ai gialloneri di Stoger.

Non mancano all’appello, come sempre, anche le due compagini di Manchester: lo United ha scambiato alla pari, con l’Arsenal, Mhkitaryan e Alexis Sanchez, scippando il cileno, già in parola per trasferirsi a giugno a parametro 0, proprio ai cugini del City. Guardiola, dal canto suo, si è consolato blindando ulteriormente la difesa con Laporte, acquistato per 65 milioni dall’Athletic Bilbao.

In Spagna, due trattative su tutte: oltre al sopraccitato Coutinho, è doveroso menzionare l’ingaggio da parte dell’Atletico Madrid di Diego Costa; un “ritorno a casa” fortemente voluto dall’attaccante spagnolo, rimasto per 6 mesi ai margini del Chelsea pur di riabbracciare Simeone.

In Francia, infine, il colpo a sensazione parla italiano: Pietro Pellegri, attaccante classe 2001 già in gol in 3 occasioni in Serie A, ha lasciato il Genoa per approdare al Monaco per 25 milioni di euro.

 

 

 

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