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Il Coni commissaria la FIGC. Arriva il segretario generale Roberto Fabbricini

Il Coni scende in campo per gestire in prima persona i problemi del mondo del pallone. Ad occuparsi, da domani, della Federcalcio uscita senza un presidente dall’assemblea elettiva di Fiumicino, sara’ il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini, nominato all’unanimita’ dalla Giunta straordinaria di Palazzo H. Per almeno sei mesi, e con possibilita’ di rinnovo per altri sei, sara’ lui il padrone di casa a via Allegri coadiuvato dai vice Alessandro Costacurta e Angelo Clarizia. L’ex calciatore avra’ il compito di tessere i rapporti con i candidati ct per il post-Ventura, mentre l’avvocato campano si occupera’ di “risistemare gli statuti” con l’ausilio del professor Massimo Proto e Alberto De Nigro. E come primo passo ufficiale, domani Fabbricini formalizzerà la nomina di Giovanni Malagò a commissario della Lega di Serie A.

E’ lo stesso numero uno del Coni a motivare la scelta: “Ho accettato per senso di responsabilità e per non nascondere il Coni dietro questa problematica – dice Malagò – Sarebbe stato un grandissimo errore essere contemporaneamente anche commissario della Federcalcio. Io ho un dovere morale, sportivo ed etico e sono 4 anni che lavoro per vivere i momenti delle Olimpiadi e ho anche la sessione del Cio. Non sarebbe serio, con tutto il rispetto che posso avere per il mondo del calcio, che io cambi questo programma e i miei impegni”. Ad affiancare Malagò nel delicato compito di mettere ordine nella Confindustria del pallone, saranno l’attuale vice commissario Paolo Nicoletti (il piu’ indicato per affrontare il tema dei diritti televisivi) e, qui sì a sorpresa, l’ex della Lazio, Bernardo Corradi: “Sarebbe riduttivo dire che è solo un ex calciatore – specifica Malagò – ha superato il corso da allenatore a pieni voti e ha fatto anche un master, in più è il braccio destro dell’Under 17 e questo ruolo puo’ risultare fondamentale visto che sul tavolo ci sono i temi dei vivai e delle seconde squadre”. Scelte che testimoniano un taglio netto con le passate governance: “Ritengo che questa sia la strada migliore, quella giusta. Il criterio è chiaro: queste persone hanno un connotato, nessuno ha ruoli precedenti con la Figc. C’è una discontinuità con la governance e sui loro nomi la Giunta ha dato mandato pieno, condiviso e compatto”, assicura il capo dello sport italiano.

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