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Il Ceo del Barça si dimette dopo il rumor della sponsorizzazione da 280 mln di euro di Spotify

(di Emanuele de Laugier) – L’amministratore delegato del Barcelona FC, Ferran Reverter, ha annunciato le dimissioni dalla sua posizione poche ore dopo la firma dell’accordo di partnership con Spotify da 280 milioni di euro per tre anni. Il contratto con la società svedese comprende la sponsorizzazione delle divise della squadra maschile e femminile, delle maglie d’allenamento e i diritti di denominazione dello stadio, che si chiamerà Spotify Camp Nou.

Nel comunicato ufficiale del Barça è inclusa la spiegazione di Reverter sulle dimissioni, ovvero la volontà di “dedicare più tempo ai progetti personali e familiari”. Tuttavia, secondo La Vanguardia, ha lasciato l’incarico “per discrepanze sull’accordo con Spotify”.

Infatti, mentre i vertici della società svedese hanno finalizzato l’accordo di sponsorizzazione con il Barcelona, l’ex amministratore delegato era negli Stati Uniti. Tuttavia, il Barça insiste sul fatto che Reverter sia stato coinvolto in ogni momento della trattativa.

Questo è stato solo l’ultimo evento che vedeva in contrapposizione l’ex CEO del club e il presidente del Barcelona Joan Laporta. Infatti, secondo il sito specializzato “2Playbook”, erano già presenti degli attriti tra i due dovuti al processo di selezione per le posizioni nel comitato di gestione del club. Il processo, voluto da Reverter, avveniva tramite selezione esterna o promozione interna per avere persone di prim’ordine nelle posizioni di responsabilità. Tuttavia, alcune delle persone scelte da Laporta non rispettavano i criteri voluti dall’ex amministratore delegato come, per esempio, Jordi Portabella, ex politico e buon amico del presidente del Barça.

Inoltre, secondo il Mundo Deportivo, un’altra situazione che creava tensione all’interno del club era la diversa visione sul modello di proprietà. Infatti, Reverter, che si era dedicato a sistemare la situazione del club, che ha un debito di 1.35 miliardi di euro, sentiva la necessità della presenza di meccanismi di controllo, assenti nell’attuale modello presidenziale del Barcelona. Un’idea dell’ex amministratore delegato era l’eventuale cessione di una parte delle quote del club (non necessariamente il 49%, ma anche solo il 20% o il 30%), vista come una forma di controllo di gestione piuttosto che una pioggia di milioni, nello stile del Bayern Monaco.

Tuttavia, il parere si scontrava con la volontà di Laporta di rimanere come presidente plenipotenziario del club.
Le dimissioni di Reverter non sono state le prime di uno dei collaboratori più stretti di Laporta da quando ha vinto le elezioni presidenziali del 7 marzo 2021. Infatti, a soli sei giorni dall’ampia vittoria alle urne, Jaume Giró si è dimesso dalla carica di vicepresidente del Barcelona.

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Redazione

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