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”Focus” sulla 116ima edizione del campionato di calcio Serie A.

(di Antonio Sanges) – L’azienda calcio (serie A), per la stagione calcistica 2017/18, riuscirà a soddisfare i principi del Fair play finanziario, del break even point e  della continuità aziendale ?

In termini di “fair play finanziario”, l’azienda calcio (serie A) per poter essere competitiva con i principali campionati  europei  dovrà: 1) Diminuire il rapporto “ricavi/salario”che allo stato attuale risulta essere il seguente :  Serie A (70%), Ligue 1 Francese (69%), Liga spagnola (61%), Premier League (63%), Bundesliga (49%); 2) Aumentare il “valore della produzione”, che al 30 giugno 2016 determinava  la seguente situazione: Premier League (4,8 mld euro), Bundesliga (2,7 mld), Liga spagnola (2,4 mld), Serie A (1,9 mld), Ligue1 francese (1,48 mld). (fonte Il Sole 24 Ore); 3) Attivare strategie di marketing  finalizzate ad arrichire il valore del brand , e dei ricavi da marketing e merchandising  dei club di serie A.

In merito al “break even point”(pareggio di bilancio) le società del massimo campionato italiano dovranno migliorare il “risultato netto di gestione”, che, alla data del 30 giugno 2016, quantificava con un valore negativo netto aggregato pari a -250 mln euro.

Tale dato registra un notevole miglioramento del 34% rispetto al valore precedente del – 379 mln euro.

Il “conto economico” dei club di Serie A, alla data del 30 giugno 2016, può essere riclassificato  come segue : valore della produzione (+2,414 mln euro), costi operativi (- 2.062), Ebitda (+352), Ammortamenti e svalutazioni ( -518), Oneri e proventi straordinari ( -63), Ebt (-228), Imposte ( -22), risulta netto di gestione (-250). (fonte Report Calcio 2017).

Analizzando questi dati si osserva che  il “valore della produzione”ha determinato una rilevante crescita rispetto agli ultimi cinque anni (più 9,2% da 2.210 mln di euro a 2.414).

Al 30 giugno 16 il valore dei “ricavi tv” risulta essere aumentato del 8,5% (risultando essere il 46% del totale dei ricavi), ed il valore dei “ricavi da sponsor” ed “attivita’ commerciale” sono lievitati del 14,9% rispetto ai dati del 30 giugno 2015.

Il valore dei “ricavi da stadio” (con media spettatori pari a 22.280 unità) sono aumentati del’1% (da 222 mln di euro a 224 mln).

Le plusvalenze da cessione calciatori si sono incrementare del 13% passando da 332 mln di euro a 376 mln.

Sul fronte “costi per salari e stipendi”, tale voce di bilancio è aumentata del 9,7% rispetto al valore dell’esercizio precedente.

La “situazione patrimoniale” delle società di  serie A sempre alla data del 30 giugno 2016 evidenzia un aumento dell’indebitamento complessivo aumentato del 3,1% (diminuiscono i debiti finanziari del 6,2% ed aumentano i  “debiti verso enti settore specifico” per ritardati pagamenti tra società, di 800 mln di euro).

Il valore del “patrimonio netto”, ritorna ad essere positivo con valore di 3,8 mln di euro. Per le società di serie A , valori di bilancio positivi, per vincere la “sfida aziendale” con Premier League e Bundesliga?

Commissione Studi  Commercialisti Azienda Sport

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Redazione

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