Punto e a Capo

Violenza negli stadi: il “regalo” di Carraro agli Ultras

In Italia l’applicazione di una norma o l’introduzione di una nuova legge è spesso collegata al verificarsi di un evento di forte impatto pubblico. Soprattutto se parliamo di calcio, che concettualmente dovrebbe essere uno sport, ed, invece, da molti anni si è trasformato in un’arena politica dove si può perfino rischiare la vita. Per non parlare dei costi per la collettività legati alla presenza di forze dell’ordine negli stadi. Questa volta, come nel caso del derby di Champions League (tra Milan ed Inter), ci siamo andati vicini (Dida colpito dal razzo che non prende fuoco, nonostante l’utilizzo di materiali acrilici, è solo un fatto fortuito). Diciamo che ci piace arrivare ad un passo dalla tragedia per intervenire, altrimenti l’Italia non si chiamerebbe BelPaese e non ci sarebbe la fila per entrarvi (anche illegalmente).Dopo il caso Dida si è gridato subito allo scandalo, da sinistra a destra passando per il centro. Per poi iniziare a fare i distinguo. C’è chi vuole la linea dura nei confronti degli Ultras, c’è chi li vuole difendere a tutti i costi, c’è chi preferirebbe far passare un po’ di giorni e far lavare l’onta al tempo. E sì perchè qui, nel BelPaese, si vuole creare degli stadi bellissimi, ricchi di comfort, proprio per Euro 2012. Ma se prima i nostri Ultras non dimostrano di conoscere le buone maniere tutto questo business andrà in fumo. Secondo noi gli Ultras italiani l’hanno capito perfettamente e per Carraro prevediamo un anno difficile di presidenza. Calcolando che non siamo molto amati in sede Uefa o Fifa, i vertici del governo del calcio internazionale stanno solo aspettando di raccogliere la lunga lista di partite annullate 0-3 a tavolino (perchè questo avverrà) per dirci con molta gentilezza che non siamo capaci di gestire l’ordine pubblico e quindi, di conseguenza, un Europeo di calcio.Probabilmente dovremmo cambiare business. Forse sarebbe meglio gestire “conclavi papali”, perchè il calcio è un altro film e lì bisogna dimostrare altre expertise (uno stage in Inghilterra o Germania non guasterebbe). Incredibilmente, cosa che non era mai successa fino ad oggi, è sceso in campo lo stesso presidente della Figc (Franco Carraro). “Ha ragione Pisanu”, ha tuonato il numero uno di via Allegri. “Al prossimo lancio di petardo o di oggetti contundenti l’arbitro avrà il potere di sospendere la partita e dare lo 0-3 a tavolino”.Incredibile dictu, direbbero i latini. Mai, in Italia, c’era stato un intervento così veloce da parte della Figc. Non sarà, forse, che Carraro ha paura di perdere la candidatura di Euro 2012 (dove al momento non c’è un rivale vero, almeno che non si voglia trasformare dei fantasmi in giganti – e potremmo anche riuscirci), proprio sul fronte della violenza negli stadi?. Secondo noi la risposta è affermativa, ma le nuove norme sponsorizzate dallo stesso Carraro creeranno ancora più caos e di fatto hanno “sdoganato” il movimento degli Ultras. In Italia non c’è solo Forza Italia o i DS, ci sarà anche il partito degli Ultras, che a parte qualche rara eccezione, è molto più compatto delle nostre forze politiche o delle stesse forze dell’ordine (divise in mille rivoli sindacali).Il presidente del Livorno Spinelli ha affermato recentemente che con queste norme speciali i proprietari dei club diventeranno ostaggio dei tifosi. Basterà lanciare un petardo in campo per ottenere cose che fino ad oggi bisognava perorare in mille modi. A Spinelli rispondiamo: “si rivolga a Carraro…è lui l’artefice di questo nuovo intervento salvacalcio”.In generale consiglieremmo ai vertici del calcio di aprire piuttosto una trattativa. E’ chiaro che gli Ultras non sono lo stadio, ma lo comandano. Un po’ come i sindacati nelle industrie. Oggi nessuno grida allo scandalo se datori e sindacalisti parlano. Sono le due facce della stessa medaglia. E allora perchè lo stesso non avviene nel calcio?. Non sono i tifosi ad acquistare i biglietti delle gare di campionato?. E allora che venga loro riconosciuta la dignità che meritano. Non capire questo banale paragone potrebbe portare ai primi Anni di Piombo del calcio italiano. E’ questo quello che si vuole nel “Palazzo del Football” tricolore?.

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Marcel Vulpis

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