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Trattativa serrata LFP-CVC per la nuova realtà commerciale della Ligue1 francese

(di Emanuele de Laugier)– Nel primo pomeriggio, la Professional Football League (LFP) francese ha annunciato la decisione presa, questa mattina, dal consiglio di amministrazione in merito allo studio delle pratiche pervenute per la creazione di una società commerciale per i diritti mediatici della Ligue 1, così come l’ingresso di nuovi investitori.

In un comunicato, la LFP afferma l’inizio della trattativa esclusiva con CVC Capital Partners, società di investimento britannica, “a seguito di un processo competitivo e dopo un esame approfondito delle offerte d’impresa ricevute”.

Questa operazione consentirà alla Professional Football League di vendere il 13% della nuova società commerciale in cambio di 1.5 miliardi di euro, valutando complessivamente  l’azienda 11.5 miliardi di euro.

“Verrà fatto un annuncio quando verrà firmata la documentazione finale, che dovrebbe aver luogo nelle prossime settimane”, aggiunge la LFP.

CVC ha battuto la concorrenza di Hellman & Friedman, Oaktree Capital e Silver Lake, le altre compagnie di private equity rimaste in corsa fino alla fine per l’accordo con il campionato francese.

Secondo il Financial Times, la LFP stava chiedendo agli offerenti di specificare la grandezza della percentuale della quota che stavano cercando di ottenere in cambio di un investimento da 1.5 miliardi di euro nella Lega, invece che farli competere sul prezzo del finanziamento.

Il giornale francese economico Les Echos ha riferito che la Ligue1 era disposta a vendere fino al 20% della sua nuova società commerciale.

Con questo accordo, CVC Capital Partners investirà in un altro dei maggiori campionati europei dopo i 2 miliardi di euro pagati a LaLiga per ottenere il 9% del reddito sui diritti TV della massima divisione spagnola per i prossimi 50 anni.

Prima delle offerte di Sky e DAZN per i diritti di trasmissione, il fondo britannico aveva fatto anche un’offerta di 1.7 miliardi di euro alla Serie A con lo stesso obiettivo, ma soprattutto la Juventus e l’Inter, tra le squadre italiane, si erano opposte fortemente a questo tipo di collaborazione. Questo è stato uno dei motivi delle dimissioni del mese scorso dell’ex presidente della Serie A, Paolo Dal Pino, che ha definito “il calcio italiano restio al cambiamento”.

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Redazione

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