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Torino ha vinto le ATP finals 2021/2025

Un business stimato di oltre 50 milioni di euro, ma il ritorno d’immagine per la città è due volte superiore

 (di Marcel Vulpis) – Dopo il tentativo fallito della candidatura olimpica per i Giochi invernali del 2026, la città di Torino (nella foto la sindaca Chiara Appendino) si è giocata la carta delle “Finali” di tennis del circuito ATP. Vi partecipano i migliori otto tennisti del ranking mondiale di singolare e doppio. Un progetto della durata di 5 anni (dal 2021 al 2025), che può diventare un acceleratore in termini economici, con particolare attenzione al business del turismo sportivo.

In gara vi erano, per la cronaca, 5 grandi aree metropolitane: Londra (host city uscente), Manchester, Torino, Tokyo e la città-Stato di Singapore.

Il progetto torinese ha visto coinvolti la Federtennisdel presidente Angelo Binaghi, la Coni Servizi (da aprile trasformata in “Sport e Salute”) e il comune di Torino, nel ruolo chiave di guida e promoter della candidatura.

Secondo le prime stime interne, il valore di business, generato sul territorio, non sarà inferiore ai 50-60 milioni di euro annui.

L’ATP (associazione che riunisce i giocatori professionisti del tennis mondiale) ha atteso, per ciascun dossier, una fideiussione del valore di 31 milioni di euro (62 nell’arco del primo biennio) a garanzia dell’operazione.

Torino ha partecipato alla gara, con l’obiettivo di vincere, nonostante la presenza predominante di Londra. La metropoli britannica, infatti, ha sempre avuto un vantaggio competitivo rispetto a tutte le candidature, avendo ospitato l’evento per 10 anni consecutivi. Da monitorare con attenzione c’erano anche le ambizioni di Tokyo (sull’onda dei Giochi olimpici 2020) e la forza finanziaria di Singapore. Fondamentale, per la vittoria finale, è stata l’analisi della sostenibilità economica della manifestazione e la presenza di un montepremi-atleti non inferiore a 13,3 milioni di euro (nel 2018 è stato pari a 7,98 milioni). Oltre al supporto del Governo, in grado di assicurare il montante finanziario dell’operazione.

Cosa significa organizzare le ATP Finals

C’è l’opportunità, per il territorio piemontese, di organizzare l’evento di tennis più importante al di fuori dei Grande Slam.

Nel 2018 Londra ha ospitato, in seno alla O2 Arena (gestita da AEG, gruppo americano di entertainment globale), circa 244 mila spettatori, senza considerare l’indotto economico. Una presenza “monstre“, spalmata su otto giorni di programma. E, dal 2009 ad oggi, si stima che il numero totale di visitatori sia stato superiore a 2,4 milioni di unità.

Torino ha puntato tutto sul Pala Isozaki (conosciuto anche come Pala Alpitour), che, in più, rispetto alla O2 Arena, presenta strutture adiacenti con servizi strategici per l’organizzazione (ATP) e gli atleti, potendo offrire un unico complesso polifunzionale e moderno.

Il comune di Torino era sicuro di poter sfruttare, in modo vincente, questo format per spingere sul concept del “turismo sportivo”, ancora poco utilizzato dalle grandi città italiane. A differenza di Londra o Barcellona, dove, per esempio, i biglietti per gli stadi di calcio si acquistano, già da diversi anni, negli alberghi o nei ticket-pointturistici in giro per la città.

Nello specifico l’evento ATP può diventare, pertanto, l’occasione per costruire, a partire da Torino, un sistema trasversale e moderno di servizi turistici in chiave sportiva. Il pubblico del tennis, tra l’altro, è alto-spendente, ama viaggiare, visita musei ed è attento alle offerte promo-turistiche in generale. Ecco perchè l’ipotesi di 50 milioni di euro, su base annua, è persino una stima al ribasso (si potranno sviluppare livelli diversi di sponsorizzazioni, biglietteria, diritti tv, azioni di p.r., merchandising, ecc.), anche perchè il ritorno reale, per l’immagine “internazionale” di Torino sarà almeno due volte superiore.

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Marcel Vulpis

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